Animali da compagnia: i nostri consigli

Redazione UNC
29 Maggio 2017
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Le nostre case sono popolate da numerosi animali e, oltre a cani e gatti, ci sono conigli, vari tipi di uccelli, pesci e altri animali meno diffusi. Dobbiamo renderci conto che divenire proprietari di un animale domestico significa assumersene la responsabilità nella consapevolezza che non si tratta di un giocattolo. Dobbiamo chiederci se siamo disposti a farcene carico e se siamo nelle condizioni di nutrirlo, curarlo, dedicare il tempo necessario ad assecondare le sue necessità fisiologiche (movimento, smaltimento delle feci, ecc.). Dobbiamo anche mettere in conto che può sporcare, fare danni a mobili e suppellettili, disturbare con vocalizzi, essere alla base di possibili lamentele di eventuali condòmini. Ecco alcuni consigli su come comportarsi in particolare con i cani ed i gatti:
  • il gatto è l’animale più adatto a vivere in un appartamento senza particolari esigenze in quanto non ha le caratteristiche di branco; il cane invece è più esigente e ama la compagnia del proprietario e pertanto è poco consigliabile a chi ha impegni di lavoro che lo trattengono a lungo fuori casa o a chi vuole fare le vacanze senza portarlo con sé;
  • l’animale domestico non ha alcun dovere, ma ha esigenze che devono essere soddisfatte dal proprietario. Un cane o un gatto possono provocare danni a terzi ed è sempre il proprietario a doverne rispondere. Da qui l’opportunità di stipulare una polizza assicurativa contro danni potenziali; nella stipula bisogna avere l’accortezza che il contratto comprenda i danni fuori casa. Molte polizze più o meno gratuite, infatti, riconoscono i danni solo nell’ambito della proprietà mentre i pericoli più seri sono quelli che si verificano quando l’animale esce dal proprio ambiente e può avere reazioni non prevedibili (es. aggressione, incidente);
  • l’alimentazione può essere “domestica”, ma bisogna ricordare che gli animali hanno caratteristiche fisiologiche diverse dall’uomo. Al cane, pur essendo un animale onnivoro, bisogna evitare eccessi di carboidrati (pasta, pane, ecc.) che possono creare problemi alla funzionalità del pancreas. I gatti invece sono carnivori e non sono in grado di “prodursi” in modo autonomo le sostanze presenti negli alimenti di origine animale (es. la taurina); proprio per questo motivo è fondamentale che la dieta comprenda carne, pesce, ecc. I mangimi in commercio sono formulati in modo tale da garantire un apporto equilibrato dei principi nutritivi necessari per cui possono essere sufficienti per una corretta alimentazione sia dei cani, sia dei gatti;
  • un animale richiede cure ordinarie e straordinarie. I cani devono avere per legge il microchip (che si applica dal veterinario entro i 60 giorni di vita) che consente di identificarli. Per il gatto non è obbligatorio, ma è consigliabile se lo si sposta frequentemente. I microchips fungono da “numero di targa” e consentono di risalire al proprietario nel caso gli animali vengano smarriti;
  • gli animali sono soggetti a contrarre alcune malattie trasmissibili di origine parassitaria, batterica e virale; queste possono comprometterne lo stato di salute e in qualche caso anche trasmettersi all’uomo. E’ pertanto necessario adottare misure igieniche adeguate (mantenere gli animali puliti, evitare il contatto con altri animali di cui non si conosce lo stato di salute, impedire la coprofagia soprattutto quando vengono condotti all’esterno, ecc.). Anche se non esistono precisi obblighi di legge, è importante effettuare le vaccinazioni o i trattamenti preventivi nei confronti delle parassitosi che il veterinario può suggerire;
  • la situazione è diversa quando si intende trasportare un animale nei paesi esteri: in questi casi è necessario avere un passaporto dell’animale che riporti il numero di microchip, la profilassi per la rabbia che va effettuata almeno 21 giorni prima e i trattamenti contro l’Echinococco (vermifugo) e infine lo stato di buona salute dell’animale immediatamente prima della partenza. I documenti debbono essere certificati da un medico veterinario;
  • quale animale scegliere? La selezione delle razze ha portato a standardizzare per quanto possibile forme, dimensioni, attitudine e carattere degli animali. Chi sceglie un animale di razza lo fa perché si aspetta determinate caratteristiche. La selezione è il frutto di un lungo lavoro di scelta e valutazione dei soggetti e per questo motivo il costo degli animali di razza è molto elevato. Purtroppo però la selezione di determinati caratteri positivi comporta il pericolo di trascinare anche caratteri indesiderati. Quindi se vogliamo a tutti i costi un campione di bellezza dobbiamo mettere in conto anche il rischio di qualche caratteristica indesiderata (malattie scheletriche e metaboliche tipiche di determinate razze). Non se ne può sempre fare una colpa all’allevatore, ma al momento dell’acquisto bisogna pretendere di essere messi a conoscenza della possibilità che gli animali siano portatori di malattie genetiche e che per questo motivo possono richiedere cure particolari. Alle volte è meglio rivolgersi ad un canile o ad un gattile dove si possono trovare degli animali che hanno bisogno di assistenza, ma che possono dare molto in cambio;
  • anche gli animali subiscono traumi d’infanzia e per questo la legge impone di non cedere animali prima dei 60 giorni. I cuccioli che non restano in cucciolata fino ai 2 mesi possono manifestare disturbi comportamentali e di socializzazione. Per quelli di provenienza dall’estero è richiesta una copertura efficace contro la rabbia: in pratica è necessario fare una vaccinazione seguendo le modalità che soltanto il medico veterinario può indicare. Bisogna comunque fare molta attenzione ai cani di importazione; è necessario accertarsi che l’origine sia legale, che sia certa l’età, la razza, il tipo di allevamento, ecc. Insomma bisogna rivolgersi esclusivamente a rivenditori di comprovata serietà. Nei casi di adozione è necessario informarsi dell’origine degli animali e dei trattamenti di profilassi a cui è stato sottoposto per non doversi poi trovare con animali difficili da gestire.


Autore: Agostino Macrì Data: 29 maggio 2017
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