Bus, taxi, car sharing: cosa conviene di più?

Redazione UNC
23 Aprile 2015
Condividi su
L’Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio sul costo medio che gli italiani pagano per il mantenimento di una singola automobile: una vera stangata. CLICCA QUI PER LEGGERE LO STUDIO COMPLETO Secondo i calcoli di UNC (elaborati su dati Aci) la spesa media ad autovettura (non a famiglia) è stata pari, nel 2013, a 3101 euro: 1205 euro di carburante, 180 per i pneumatici, 647 per la manutenzione e la riparazione del veicolo, 223 per il ricovero ed il parcheggio, 122 per i pedaggi autostradali, 136 per il bollo, 507 per l’Rc auto, 48 euro per le multe, 33 per la revisione (vedi tabella nello studio completo). L’associazione di consumatori ha poi analizzato il costo del car sharing per valutare la convenienza di questo servizio rispetto all’uso dell’auto di famiglia. Per lo studio si è considerata la città di Milano, sia perché tra le più care per gli automobilisti (record di multe, parcheggi da 2 euro all’ora) sia per la presenza dell’Area C, la congestion charge che regola gli accessi nel centro di Milano (5 euro ad accesso), sia perché è stata la prima ad avere introdotto il car sharing fin dal settembre 2001. Ebbene, confrontando il costo annuo ad autovettura per un milanese (che è pari a 4690 euro, vedi tabella B nello studio completo), con un uso quotidiano del car sharing (che oscilla mediamente da 11270 a 13800 euro) è evidente che la funzione del car sharing non è quella di sostituire la vettura di famiglia. L’UNC ha allora ipotizzato un uso poco intensivo dell’auto, pari a quello di una seconda vettura che potrebbe avere una casalinga, con 3 spostamenti a settimana per 46 settimane, per un totale di 138 spostamenti all’anno. Rispetto all’auto privata, che in questo caso costa 2418 euro all’anno (vedi tabella C nello studio completo), il costo annuo del car sharing varia da 1653 a 5332 euro (vedi tabella D ed E). Il car sharing, insomma, appare essere una soluzione che, almeno economicamente, a Milano, potrebbe sostituire la seconda vettura di proprietà. Questo dato, però, è fortemente influenzato dall’Area C (senza considerarla, infatti, il costo annuo scenderebbe già a 1728 euro) e dal caro sosta (552 euro). Se considerassimo per parcheggio quanto si spende mediamente in Italia, ossia 223 euro invece di 552, e non ci fosse l’Area C, il costo annuo dell’auto scenderebbe a 1399 euro, meno del car sharing più conveniente. Infine l’UNC ha considerato i costi di un singolo spostamento medio, confrontando quello di una vettura privata con quello del car sharing, dei mezzi pubblici e dei taxi (cfr. tabella F sotto riportata). Come spostamento medio si è calcolato un viaggio di 11 km (andata + ritorno) a 22 km/h (30 minuti di viaggio) in centro città, ossia con accesso all’Area C e 2 ore di sosta dentro l’Area C. La palma del risparmio va, com’è naturale che sia, ad autobus e metropolitana con tre euro a spostamento, ma vanno considerate anche tutte le scomodità del caso (e, in città meno organizzate di Milano, la scarsa frequenza dei mezzi); al secondo posto, il car sharing per il quale, senza considerare la sosta, il prezzo oscilla da 3,9 euro a 8,7 euro (meno vantaggioso se mantengo il noleggio per tutto il tempo con un costo tra 11,55 euro e 38,50 euro). Il costo di  una singolo spostamento con l’automobile varia da 5,08 a 8,83 euro, anche senza considerare l’Area C; ultimo in classifica il taxi con un costo che varia tra 34,30 euro, nel caso lo si trovi libero, e 41,40 euro, in caso di chiamata alla centrale. Per leggere lo studio completo clicca qui Tabella F: confronto costo singolo spostamento tra vari mezzi di trasporto (valori in euro). Clicca sull’immagine per scaricare la tabella. tabella car sharing Fonte: UNC su dati Aci costi chilometrici, Comune di Milano (x tariffe taxi e bus) e siti internet delle società di car sharing. Note: (a): costi proporzionali: benzina + usura pneumatici + manutenzione veicolo + quota capitale (b): costi non proporzionali: quota interessi, bollo auto, rc auto (c): costi complessivi: costi proporzionali (a) + costi non proporzionali (b) (d): per il calcolo del costo chilometrico secondo le tabelle Aci si è considerata la percorrenza annua di 5.000 km (e): si considerano due chiamate, una per viaggio di andata (5,5 km) e una per il ritorno (5,5 km) e nessuna sosta Autore: Mauro Antonelli
Data: 12 Novembre 2014
Condividi su: