Reclamo N° 170758

Gaetano
28 Novembre 2019
Buongiorno, vorrei segnalarvi una maxi truffa che si è consumata il 23 novembre nella provincia di Milano a Inzago per la precisione. Chi vi scrive, ahimè, è uno dei truffati. Oltre 70 persone sono cadute nella trappola di un organizzazione, che pubblicava annunci allettanti sulle principali piattaforme di vendita online (AutoScout24 e Subito.it). Io avevo optato per un Audi A3. Siccome non mi fido delle transazioni online, ho deciso di salire da Roma per verificare la reale esistenza dell’auto. Ebbene, l’auto c’era, era esattamente come descritta, e soprattutto si trattava di una rivendita con tanto di ufficio e salone (Motors Store di Giuseppe Procopio). Ho fatto addirittura un giro di prova che mi ha convinto ad acquistarla. Firmo il contratto e lascio subito un anticipo con l’accordo di bonificare il saldo entro il lunedì successivo. Prima di bonificare comunque, ho voluto accertarmi ulteriormente sulla “sicurezza” dell’operazione richiedendo una Visura in camera di Commercio della società, che risultava regolarmente iscritta con numero REA e tutto e ho fatto pure la richiesta di Visura dell’auto che risultava apposto e soprattutto il proprietario era effettivamente il Procopio Giuseppe titolare della Motors Store. Ho effettuato il pagamento e concordato il ritiro della macchina sabato 23 novembre. Purtroppo il 23 mattina ho trovato il concessionario chiuso e all’interno solo cartacce buttate a terra e nessuna auto. Davanti al piazzale solo una miriade di truffati come me che cercavano invano di contattare il proprietario. Siamo andati in gruppo dai Carabinieri e denunciato il fatto. Quello che mi chiedo è come è possibile che la Camera di Commercio, l’Agenzia delle Entrate e tutti gli enti che devono certificare e autorizzare una attività del genere, non abbiamo appurato la liceità della cosa. E soprattutto come è possibile che gli istituti di credito abbiamo permesso di far aprire e chiudere dei conti con spostamenti sospetti di denaro senza segnalare nulla alla centrale dei rischi e in Banca d’Italia. A noi ci obbligano tra un po’ a pagare un caffè con metodi tracciabili e poi permettono transazioni del genere senza insospettirsi? Spero possiate fare una inchiesta sulla vicenda, quantomeno per allertare altra povera gente come me a non fidarsi di nulla.
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