Reclamo N° 132453

Domenico
12 Dicembre 2018
Egregio Direttore, Qualche giorno fa ho avuto la sfortuna di sperimentare un’inefficienza fastidiosa delle autostrade italiane, con addebito ingiusto di pedaggio e successiva perdita di tempo per spiegare la mia posizione ad un ufficio Punto Blu. Entro in A4 al casello di Vicenza Est in auto, ma vedo che non mi viene emesso il biglietto d’ingresso e che la sbarra è comunque aperta. Anche premendo il bottone rosso del distributore biglietti non lo si ottiene, quindi decido di passare ugualmente ed esco poi al casello di Thiene della A31. Non avendo il biglietto e quindi senza poter pagare il pedaggio ed uscire, chiamo l’assistenza e comunico quanto avvenuto al casello d’entrata, specificando che era quello di Vicenza Est. Mi viene risposto che devo pagare ora (per informazione, la corsia era quella Viacard) e che poi posso portare lo scontrino di pagamento al Punto Blu. Pedaggio di ben 66,30 €, contro i 2,2 corrispondenti a questa tratta di una ventina di Km. Al Punto Blu mi spiegano che per avere il rimborso devo dimostrare di essere passato vicino al casello di Vicenza Est poco prima dell’ingresso in autostrada, fornendo per esempio lo scontrino di una consumazione o acquisto presso un negozio lì vicino. Oppure posso chiedere ad un conoscente di compilare un modulo fornito dal Punto Blu, il quale deve dichiarare e firmare (con allegata fotocopia delle sua carta d’identità o patente) che era con me in auto e che effettivamente il biglietto d’ingresso non era stato fornito al casello oppure che era stato perso durante la percorrenza sopra citata. Mi spiegano che tale metodo permette alle autostrade di tutelarsi contro quei furbetti, che durante una percorrenza autostradale (anche molto lunga) fanno finta di perdere il biglietto d’ingresso e poi al casello d’uscita dichiarano d’essere invece entrati ad un casello vicino per pagare il meno possibile. Per evitare l’inconveniente, occorre non passare attraverso il casello e chiamare l’assistenza tramite apposito pulsante. Io ho risposto che tutelarsi è certamente legittimo, ma che la società autostrade dovrebbe utilizzare un metodo più moderno per distinguere i furbetti dagli utenti incorsi in malfunzionamenti delle loro apparecchiature. Basterebbe per esempio fare in modo che la sbarra del casello d’ingresso non si alzi, sia che il biglietto venga emesso ma non prelevato dall’utente, sia che il biglietto non venga emesso del tutto (come avviene infatti nei parcheggi moderni). D’altra parte riconosco anche che per la società autostrade simili inconvenienti (sperimentabili sia in auto sia in moto) siano ben piccola cosa rispetto allo sciagurato crollo di ponti e viadotti autostradali, con conseguenze disastrose per la comunità. Fino ad ora, quindi, mi ritengo molto fortunato a potervi descrivere sopra quanto avvenuto. Cordiali saluti, Domenico Origi.
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