Federica
27 Ottobre 2018
Ho prenotato via whatsapp un soggiorno per la notte del 26/10/2018 in camera quadrupla presso l’agriturismo “La
Colombarola” Via Zena 231 Pianoro (BO) per il 2. Ho specificato la presenza di due adulti e tre bambini di cui una neonata di 3 mesi. Abbiamo effettuato il check-in alle 19 e lasciati i bagagli e i documenti siamo usciti per cena. Rientrati alle 22 abbiamo fatto la doccia notando i calzini neri dopo pochi passi sul pavimento ma decidiamo di soprassedere. Al momento di mettere a letto i bambini sollevando le coperte abbiamo trovato varie cimici. Spostato il letto nell’angolo era ben visibile una grande macchia di muffa e altre cimici camminavano sul pavimento. Col timore che potessero recare danno specie alla piccola di tre mesi abbiamo velocemente abbandonato la stanza aspettando in auto mio marito che cercava qualcuno per restituire le chiavi. Il marito della signora che ci aveva accolto constata la presenza delle cimici, ci fa notare che siamo in campagna (sono cimici asiatiche) come fosse normale avere gli insetti in stanza ma poi si scusa e ci saluta senza chiedere altro. Troviamo posto in un hotel a qualche km di distanza e passiamo la notte. La mattina la titolare ci invia un messaggio intimandoci di pagare l’intera somma di 80 euro che comprendeva anche la colazione pena la denuncia alle autorità competenti! Cerchiamo di farla ragionare telefonicamente ma non sente ragioni, andiamo dai carabinieri che ci consigliano di pagare e fare un successivo esposto (anche in Sardegna dal momento che dobbiamo partire in serata del 27). Ci rechiamo in struttura e troviamo la titolare intenta a pulire e magicamente non ci sono più tracce di muffa e insetti nella stanza (apparentemente). Mentre ci mostra la stanza ci dice che è sparito un soprammobile accusandoci di averlo preso noi che restiamo ancora più sconcertati. Lo troviamo aprendo il primo cassetto del comò e la titolare non si scusa nemmeno. Paghiamo in contanti perché la titolare afferma di non avere il pos e ci rilascia una ricevuta. Le chiediamo copia della trasmissione dei nostri dati alla questura e lei dice di averla fatta ma non poterci fornire nulla che lo attesti. Spendiamo 126 euro per l’hotel sostitutivo oltre al disagio di dover scappare con i bimbi in pigiama.
