Reclamo N° 327698

Rachele
27 Aprile 2024
Isola d'Elba, 16-23 luglio 2023. Per la nostra vacanza abbiamo preso in affitto un monolocale con spazio esterno esclusivo per 700 euro a settimana. Il prezzo era un po' alto per i nostri gusti, ma accettabile se effettivamente l'alloggio fosse valso tanto. All'arrivo sono subito evidenti molti difetti e manchevolezze (alcuni anche facilmente evitabili con un po' di buona volontà da parte della proprietaria). 1) Il posto è pieno di zanzare, tanto che siamo costretti ad accendere la citronella (non messa a disposizione a corredo dell'appartamento "infestato", ma portata da noi) anche la mattina e fin qui poco male (anche se non è salutare mangiare tra i fumi), se non fosse che l'unica presa d'aria dell'appartamento, una porta finestra, è sprovvista di zanzariera, il che ci costringe per una prima notte a tenerla chiusa. 2) Dopo una notte sigillati nella stanza, mi sveglio con un forte mal di testa. Effettivamente (non avevo dato peso alla cosa la sera prima), vicino al lavandino della cucina, si sente un leggero odore di gas. La proprietaria ci aveva addirittura intimato di tenere in casa (e con la porta chiusa quindi) l'umido, perché fuori avrebbe attirato le formiche. Non potendo tenere la porta chiusa in quelle condizioni, ci procuriamo a nostre spese anche l'insetticida per le formiche. 3) Il frigorifero è attaccato al letto. La proprietaria rimarca che abbiamo visto le foto che ci ha mandato (e quindi ci doveva andar bene), ma il frigorifero è vecchio e talmente rumoroso che per riuscire a dormire dobbiamo spegnerlo ogni notte. 4) La proprietaria ci fa firmare un contratto in cui scopriamo che l'affitto vero e proprio è di 450 euro, mentre altri 250 sono dovuti come rimborso forfettario delle utenze e quindi non tassabili. Per quanto i prezzi di gas e elettricità siano aumentati, non è umanamente possibile arrivare a spendere quella cifra in una settimana: è chiaro che è un espediente per pagare meno tasse, come se non chiedesse già abbastanza per una "casa" che è un buco e sul cui miglioramento neanche investe. 5) L'esterno (unico posto in cui c'è lo spazio necessario per sedersi a tavola), della cui esclusività ci eravamo raccomandati, dovendo lasciare panni stesi e attrezzatura da snorkeling, di fatto non lo è: è sì chiuso con recinto e cancellini, ma la proprietaria ci annuncia che "la vedremo passare spesso", perché lei passa di lì per raggiungere l'orticello (avrebbe facilmente potuto evitare questa intrusione posizionando una stuoia che collegasse il suo cancellino a quello dell'orto, facenti angolo, invece di riservarsi il diritto di entrare nel giardino dell'appartamento affittato). La proprietaria fa tutti i giorni da baby sitter alle nipoti piccole, che urlano fino all'ora di cena compresa e sono lì a vista, sempre affacciate al cancello a guardarci mentre mangiamo o cuciniamo (privacy zero). Un pomeriggio ne troviamo una che girottola nel nostro giardino, dove pensavamo di aver lasciato le nostre cose al sicuro. Già tutto questo non ci ha fatto passare una vacanza bella né riposante, ma la vacanza ci è stata definitivamente rovinata a posteriori. Ci accorgiamo infatti al rientro a casa nostra di aver dimenticato all'Elba parte del bagaglio. Telefoniamo immediatamente alla proprietaria, le facciamo l'elenco degli oggetti lasciati lì (che erano già raccolti in una busta e in uno scatolone) e lei ci conferma di avere trovato tutto e portato tutto a casa sua. Quando le chiediamo di rispedirceli, ovviamente a spese nostre, comincia a cercare di dissuaderci, prima chiedendoci di valutare se ne valesse la pena (sì, perché tra alimentari e accessori da cucina e da bagno, il valore era di ca 80 euro, oltre a quello affettivo di alcuni oggetti), poi avvertendoci che avrebbe potuto fare la spedizione non prima di una settimana, per via delle nipoti da tenere. Aspettiamo, chiedendo notizie di settimana in settimana. Dopo ben 3 settimane la signora si decide a spedirci il pacco. Il pacco arriva in condizioni indegne: la signora non si è preoccupata neanche di chiudere bene un sapone, che sversandosi manda a male tutto il contenuto del pacco, alimentari prevalentemente. Inoltre dentro il pacco c'è meno di un terzo di ciò che avevamo lasciato lì. Quando le scriviamo per dirle che non ci aveva rimandato tutto, risponde che quello era tutto ciò che aveva trovato, di non aver mai visto altro... peccato che ci ha rimandato oggetti provenienti sia dallo scatolone sia dalla busta, quindi è molto plausibile che abbia fatto una cernita, tenendosi le cose riutilizzabili e più costose, lucrando doppiamente su di noi. Vorrei poter esercitare il poco potere che ha un cliente facendo cattiva pubblicità, scrivendo la recensione che meritano sia la qualità dell'alloggio sia la professionalità della proprietaria, ma l'appartamento non è su nessun sito. Per mia esperienza nella ricerca di case per vacanze all'Elba (anche negli anni precedenti), i privati caricano su google o altri motori di ricerca specifici solo il loro migliore appartamento; quando li si contatta, dicono che l'appartamento è occupato, ma provvidenzialmente ne hanno un altro, di cui privatamente mandano foto e prezzo. In un mercato come quello degli affitti brevi, in un posto preso d'assalto come l'isola d'Elba, questa prassi mi sembra oltremodo scorretta, una sorta di cartello, quanto meno poco trasparente. Se l'immobile fosse ricercato su internet infatti, un cliente ne dubiterebbe fortemente se avesse non solo recensioni negative, ma anche se non avesse recensioni. Poiché tutti i proprietari hanno questo modo di fare, il cliente è costretto ad accettare a scatola chiusa (o a rinunciare alla vacanza). In questo modo ai proprietari, non importa di mantenere il cliente per il futuro, né investire in qualità, in quanto possono contare su una clientela infinita (che invece le recensioni limiterebbero). So che non potrò essere risarcita, ma vorrei che la mia pessima esperienza servisse per chiedere che vengano presi alcuni provvedimenti (almeno a livello locale) per limitare i comportamenti scorretti dei proprietari: A) un maggiore controllo sui rimborsi forfettari, che siano giustificabili ad esempio con una media delle bollette relative all'immobile in questione (il monolocale non aveva neanche utenze separate dall'appartamento della proprietaria) o con le ricevute per le pulizie, oppure non siano permesse; B) la reperibilità su internet e recensibilità di tutti gli immobili affittati ad uso turistico. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.
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