Reclamo N° 85294
Dag
08 Febbraio 2018
L’anno scorso un nostro vicino di casa che abita allo stesso piano (terzo ed ultimo piano) stava vendendo il suo appartamento. Durante il rogito che il notaio non ha voluto concludere è emerso che manca la certificazione urbanistica. Il nostro vicino di casa è andato a fondo di questa cosa e praticamente sembra che il nostro condominio sia stato costruito senza la certificazione urbanistica, praticamente sembra che i nostri appartamenti del 3. Piano non siano esistenti per il comune. In data 12-12-2017, i funzionari dell’Ufficio Tecnico del nostro comune hanno effettuato un sopralluogo in tutte le unità immobiliari poste al terzo piano del fabbricato del nostro condominio tra le quali è ricompreso l'appartamento di nostra proprietà.
Ad oggi, il procedimento ispettivo/ sanzionatorio azionato dal Comune volto ad individuare eventuali violazioni delle norme urbanistiche, non si è ancora concluso e siamo in attesa di conoscerne l’esito definitivo. Tuttavia, dopo i rilievi e le misurazioni eseguite nella circostanza sopra citata, è emerso che, a dispetto di quanto previsto nella Convenzione per l'attuazione di piano di recupero edilizia privata di aprile 2000 e di repertorio, unica pratica edilizia richiamata nell’atto di compravendita, in luogo di cinque spazi senza permanenza di persone che erano ivi previsti per il piano sottotetto, sono stati realizzati 4 appartamenti, tra i quali quello nostro la cui altezza media ponderale è superiore a mt 2,40. Ne consegue che detto immobile non possa essere regolarizzato sotto il profilo edilizio/urbanistico e che, ad oggi, noi (così come gli altri proprietari dei suddetti appartamenti) siano di fatto in attesa di ricevere la notifica di un'ordinanza di rimessione in pristino, volta a ricondurre lo stato dei luoghi a quanto indicato nella citata pratica edilizia, con tutte le conseguenze personali e patrimoniali che ne deriveranno.
Purtroppo i Notai non hanno obblighi di verifica della regolarità edilizia degli immobili che vendono, tuttavia, in questo caso, vista la macroscopia dell'abuso, qualche responsabilità la si potrebbe comunque ravvisare. Resta in ogni caso da considerare che il vostro interlocutore principale resta il venditore. Ciò detto, l'esito dell'incontro del nostro avvocato e il tecnico presso il comune non è stato come ci aspettavamo. Il comune intende abbattere e demolire le nostre case, praticamente abbiamo acquistato una casa che non vale niente, che non esiste per il comune e che ora dobbiamo pure fare demolire.
Stiamo verificando con l’avvocato, con il tecnico e con il comune se ci siano i presupposti per una sanatoria amministrativa degli appartamenti, che passerà, in ogni caso, per un'ordinanza di rimessione in pristino (demolizione), per una sanatoria fiscale sulla base del rischio statico in caso di demolizione e di eventuale successiva sanatoria edilizia.
Praticamente siamo stati truffati dal venditore, dal costruttore e ora anche dal comune che ci chiederà gli oneri e spese per una sanatoria forzata.
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