Reclamo N° 129044

Giovanni
12 Novembre 2018
Allego la mail di protesta inviata all' Ospedale Maggiore di Parma a cui non è seguita alcuna risposta. Cordialità Giovanni Salvarani mail: C.a. Direttore responsabile Pronto Soccorso C.a. dott.ssa Bellini Carlotta C.a. Direttore Generale P.c. vari indirizzi di pubblica utilità Con la presente desidero manifestare la mia profonda delusione nei confronti del servizio di Pronto Soccorso dell' ospedale Maggiore di Parma. È già la quarta o quinta volta che mi capita di accompagnare, per svariati motivi, i miei genitori ultranovantenni al PS di questa città. Dopo le esperienze passate, quest' ultima volta ho cercato di portare mia madre (caduta accidentalmente nella sua casa a Sala Baganza) presso un' altra struttura, ma al 112 mi è stato risposto che non avevo altre alternative. Il fatto risale a domenica scorsa 28 ottobre. Mia madre arriva al PS alle 1030/1100 è viene visitata immedietamente (a dir la verità da una dottoressa e da infermieri gentili e premurosi) e di seguito trattenuta con codice giallo nei corridoi del PS. Le viene detto che dovrà fare delle radiografie al torace per verificare se vi siano o meno fratture.Tengo a precisare che ad assistere mia madre eravamo io e mia sorella. Da quel momento in poi mia madre e' rimasta praticamente distesa su di una barella per tutto il tempo. Dopo un paio d'ore è passata una barelliera e l’ha portata ad effettuare le lastre. Successivamente viene riportata nel corridoio del PS. Dopo circa un' ora, non avendo alcuna notizia sul’ esito delle lastre, mi sono recato al banco della postazione del medico e degli infermieri per chiedere (gentilmente) se potevo avere qualche informazione in merito alla paziente MURELLI. L' infermiera in quel momento presente mi risponde in modo burbero e aggressivo che la dottoressa è impegnata e di ritornare al mio posto. Alla "provocazione" ho risposto gentilmente dicendole che ritorno nel corridoio rimanendo in attesa di avere le lnformazioni sullo stato di salute di mia madre. Passa un' altra ora con mia madre che si lamenta in continuazione non del male al torace , ma del fatto che nessuno passa o le dice qualcosa e arriva un barelliera che la porta a fare una ecografia. E nuovamente viene riportata nel solito corridoio. Passa altro tempo e mia sorella va a chiedere informazioni al solito posto. Le viene detto in modo brusco che non hanno tempo e le chiudono la “porta in faccia". Dopo ancora un po' di tempo vedendo passare alcune volte la dottoressa Bellini ho deciso di avvicinarmi per chiedere se potevo avere informazioni. Sempre senza interrompere la camminata mi dice che appena possibile viene a vedere mia madre. Passa altro tempo e finalmente alle 17/1730 dopo una breve visita andiamo a casa. Questi i fatti raccontati in maniera sommaria. Ciò che reclamo e disapprovo in maniera assoluta é il comportamento e l'atteggiamento dei medici, degli infermieri e degli oss nei confronti dei pazienti. A partire dalla lettera di dimissione. Sono più che convinto, anche perché non é la prima volta, che la prima cosa a cui prestano attenzione é difendersi da ogni eventualità che possa accadere successivamente alle dimissioni del paziente che possa contemplare le responsabilità del medico. Ed è per questo che ti fanno firmare SEMPRE, quando ormai la stanchezza delle attese mai supportate dall' informazione, ha il sopravvento sulla oculatezza di leggere le cose di cui prendi atto nella consegna della lettera di dimissioni. La visita a mia madre da parte della dottoressa Bellini è stata contraddistinta da un piccolo battibecco con mia madre. Io personalmente non ho voluto intromettermi per paura di " ritorsioni decisionali". Mia madre alla vista della dottoressa ha detto: " mi tenete qui da tanto tempo sdraiata senza sapere nulla di nulla, senza che qualcuno mi dica se posso cambiare l' inclinatura della barella … ma voi mi fate morire! " Ovvio il senso del reclamo. Reclamare la totale mancanza di attenzione morale. Forse non dovuta per legge, ma per “buon senso" io dico di sì. La dottoressa, anziché capire o quanto meno comprendere, ha risposto difendendosi dicendo: " signora sono 12 ore che lavoro e corro in continuazione perche ci sono tanti codici rossi". Personalmente non capisco il perché di queste affermazioni e perché ci si trinceri sempre dietro a queste presunte o vere problematiche che nel caso spero siano occasionali. Appena saliti in auto mia madre dice: "finalmente via da quell' incubo... mi è andato via il mal di testa". Ebbene, capisco che sia impossibile far capire agli addetti come ci si comporta con gli anziani o le persone in genere e quindi modificare il modo di atteggiarsi e relazionarsi con chi si trova in uno stato di " inferiorità e di debolezza, ma ritengo che queste persone dovrebbero rivedere i filmati e risentire le registrazioni ( ovviamente per questioni di privacy in maniera metaforica) nel momento che accadrà loro o a qualche loro caro di vivere la stessa situazione ,perché probabilmente è proprio questo che accadrà se non interverrà qualche miracolo che modifichi la mancanza di educazione e buon senso in queste persone. Per verificare quanto sopra espresso é sufficiente guardare come camminano (strisciando le scarpe gli infermieri e gli oss, con il camice largo i medici), come parlano, come e quando ridono tra loro, come si lamentano in continuazione del proprio lavoro. ecc… Io però lo chiamerei " non lavoro" o " lavoro senza passione " o " lavoro senza rispetto degli altri", cioè menefreghismo. Conosco bene le stesse dinamiche in altre strutture, non solo pubbliche. E sembra proprio che questo mal costume sia inestirpabile. È anche una mancanza di cultura "vera". E pensare che la gente ancora pensa e dice: "fare il medico è come una missione". Conosco in effetti alcuni medici con queste caratteristiche, ma ne conosco moltissimi altri che hanno riferimenti diversi, come quelli che ho incontrato io al PS di Parma. È chiaro che occorrerebbe che qualcuno cercasse di rendere noto con " prove inconfutabili " quanto io sostengo. È facile per un medico sostenere SEMPRE che "per cause di forza maggiore" o " per imponderabilita " è accaduto o non questo o quello. Termino qui per il momento scusandomi solo di una cosa: di non aver riletto quanto sopra scritto che può riportare inesattezze , errori grammaticali o di sintassi o imprecisioni per gli innumerevoli lettori a cui è rivolta. Cordialità Giovanni Salvarani 346/1716617
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