Reclamo N° 215868

Eugenio
16 Novembre 2020
dopo cinque mesi di assenza da casa rientro ai primi di ottobre del 2019. Nella casella della posta trovo due avvisi di raccomandate e due dei passaggi del messo comunale. vado in posta dove mi dicono che le raccomandate non sono più lì ma in un ufficio a Pantigliate un paese a una decina di km da Melzo, paese in cui risiedo. Vado in comune dove mi informano che non possono darmi la lettera senza che io gli consegni la raccomandata. Quindi un paio di giorni dopo mi reco a Pantigliate dove mi comunicano che le raccomandate sono state rispedite al mittente in quanto sono trascorsi i 30 giorni di giacenza. Chiedo all'impiegata cosa posso fare, come comportarmi e lei mi dice che non posso più far nulla se non attendere, le raccomandate mi sarebbero state inviate nuovamente. Circa il 25 novembre 2019 effettivamente mi arriva una raccomandata in cui mi si contestano 2 eccessi di velocità in un paese che verosimilmente ho attraversato prima all'andata e poi al ritorno da Pavia. In questa raccomandata mi viene anche aggiunto un aggravio per non aver comunicato gli estremi del guidatore nei termini stabiliti. Quindi io non avendo ricevuto nulla, non solo non ho potuto decidere se pagare in forma ridotta nei primi 5 giorni ne se fare ricorso o meno ma mi vedo addebitare altre spese per non aver inviato i dati del conducente che non sapevo di dover inviare. Decido di fare ricorso al Prefetto a cui ho inviato raccomandata il 29 novembre 2019 nei tempi stabiliti spiegando l'accaduto. Non ricevo nient'altro fino alla fine di agosto 2020 quando pensavo che tutto fosse stato sospeso o perlomeno risolto, in cui ricevo un'altra raccomandata in cui mi si aggiungono altre spese e mi si intima di pagare pena la riscossione coattiva. A questa comunicazione non si poteva fare ricorso ma c'era una mail a cui rivolgersi per poter chiedere lumi. Scrivo nella speranza di risolvere e mi dico oltretutto disponibile a pagare le 2 multe per eccesso di velocità senza però tutti gli aggravi e le spese che mi sono stati addebitati successivamente. Dopo uno scambio di mail i Vigili mi chiedono di inviargli la copia e la prova del ricorso che avevo fatto al Prefetto. Sempre in buona fede e pensando alla buona fede dei miei interlocutori, pur consapevole che era un abuso che loro mi chiedessero la corrispondenza avuta con il Prefetto ho inviato sia la copia del ricorso e sia le ricevute di invio e di ricezione della raccomandata. Anche stavolta non ricevendo più alcuna risposta via mail ho pensato che la cosa si fosse risolta... fino a 4 giorni fa quando mi sono visto consegnare un'altra raccomandata con aggiunta di altri 50 euro circa di spese ma a quest'ultima posso fare ricorso al Giudice di pace di Milano in via Sforza 23 o al Tribunale di Milano in via Freguglia.Mi si comunica inoltre che posso inviare allo scrivente una dichiarazione in cui venga documentato che la sanzione sia stata interessata da 1 prescrizione o decadenza del diritto di credito sotteso ecc. 2 un provvedimento di sgravio. 3 una sospensione amministrativa. 4 una sospensione giudiziale o una sentenza che abbia annullato in tutto o in parte la pretesa. 5 un pagamento effettuato. Spero di essere stato sufficientemente esaustivo. vi chiedo se ho gli estremi per fare ricorso a questa che vivo più come un'estorsione che come una sanzione e se oltretutto il ricorso fatto al Prefetto senza ricevere risposta alcuna non sia già una sospensione della sanzione. Tanto per chiarezza la somma delle 2 sanzioni ammonta adesso a 940 euro e io, prima del covid ci mettevo un anno a risparmiare una somma simile
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