Roberto
21 Luglio 2018
Gentile Ass. Consumatori di Roma. Ho ricevuto oggi 20/07/"2018 un sollecito per andare a prendere di una cartella esattoriale della agenzie delle entrate in via Luigi Petroselli n° 50, piano terra. Ovviamente avendo il Pin per collegarmi alla mia pagina della agenzia. delle Entrate ho potuto leggere di cosa si trattava. Sono 2 contravvenzioni del 2014 maggiorare di quasi 3 volte fino a diventare la cifra di Euro 550 circa. Faccio presente che pago regolarmente tutte le contravvenzioni, spesso nei 5 giorni successivi per pagare il 30% di meno. Queste due contravvenzioni io non le ho mai ricevute, altrimenti le avrei pagate. Ora trovo veramente ingiusto dover pagare 3 volte una contravvenzione che non ho mai ricevuto. Posso e devo pagare una contravvenzione seppur in ritardo, ma non le maggiorazioni se non sono riusciti a recapitarmela e non hanno la prova di questo. La pubblica amministrazione a molti modi per metterti al corrente di una tua contravvenzione. Ci sono le Email, Whatsapp, messaggi, cellulare. Se avessero messo in banca per 4 anni la cifra iniziale di 180 euro delle mie contravvenzioni non credo che sarebbero diventate di 550 euro. A me pare che il loro interesse sia che passi molto tempo per poter triplicare l'importo iniziale. Gentile Ass. Consumatore, credo che il Comune abbia diritto al pagamento della contravvenzione , ma non delle altre spese accessorie in quando il sottoscritto non sapeva di avere delle contravvenzioni da pagare. Sono disposto ad avviare una causa di principio se voi ritenete ci siano i presupposti.
Se dovessi scoprire che non posso fare nulla e che alle Istituzioni non vale il detto che la legge non ammette ignoranza, in questo caso sono io che non ammetto ignoranza in quanto non ho ricevuto il verbale, quindo non posso pagare molto di più di una cosa che non sapevo di dover pagare.
Non ho contattato nessuno oltre voi, e ho già salvato il File che mi riguarda qualora si può fare qual cosa con voi. Sperando in un vostro contatto con me, vi ringrazio anticipatamente, Roberto Conversano
