Reclamo N° 123246

Marcello
07 Ottobre 2018
Gentilissimi, vorrei sottoporvi una fattispecie che si è verificata con la Tisettanta/Elam, primaria società italiana che produce mobili. Con questa società vanto un credito da diverso tempo (comprovato da numerosissime @) dovuto ad un mobile difettoso che ho pagato come “normale”. A chiusura di questo “sospeso” avevo con loro concordato un intervento tecnico (anch’esso comprovato da scambi @) presso la mia abitazione. Recentemente ottenuto l’appuntamento con la Elam System srl (dopo oltre 1 anno di inseguimenti via @ e whatsapp), il loro tecnico ha valutato – in assoluta autonomia e senza chiedermi pareri – degli interventi sulle cerniere dei miei mobili. Non li ha completati (in assenza di alcuni pezzi) e siamo rimasti d’accordo che ci saremmo visti il giorno successivo. Ma non si è più presentato e la sua Società mi ha scritto che per completare l’intervento avrei dovuto pagare in anticipo. Quindi doppia beffa: credito mai riscosso; mobili con un intervento lasciato a metà per scelta e valutazione del loro tecnico; ora devo anche pagare per ripristinare quanto precedentemente presente!? Segue breve riepilogo di quanto accaduto (il tutto assolutamente documentato per iscritto, di cui posso produrre scambi puntuali), nella certezza potrete darmi una mano per far valere i miei diritti. Grazie, Marcello Mancini - Anni fa ho acquistato dalla Tisettanta i mobili di sala, cucina e camera da letto (per un totale di oltre 30 mila euro) - Uno dei mobili della cucina, ha da subito presentato problemi di progettazione, tanto da giustificarne la completa revisione del concept da parte della Tisettanta - A fronte del “nuovo concept”, ho fatto (io!) due conti ed ho realizzato che il “nuovo mobile/compromesso” costava 800 euro in meno rispetto a quello che avevo già pagato per il precedente - L’azienda non mi avrebbe restituito quanto pagato in più (!!!). Mi sono quindi fidato ed ho accettato un “buono” di cui ho subito “speso” una parte, mantenendo “un credito” di oltre 500 euro - L’architetto che ha seguito tutta questa trafila nel mentre ha cambiato azienda - Questo mi ha costretto a far valere i miei diritti con la Export Manager della Elam System srl, con la quale – a marzo 2016 – ho trovato la seguente soluzione: ho avuto un “tavolino da esposizione” (che ho ritirato) ed abbiamo convenuto per un intervento tecnico “gratuito” di manutenzione delle cerniere dei mobili di sala e cucina - Da Marzo 2016 siamo arrivati ad ottobre 2018: nel mentre la Export Manager è andata in pensione, la Elam System srl mi ha scritto che ha avuto linee telefoniche e mail bloccate per giorni con tanti disagi, ho preso contatti con una nuova architetto tecnico commerciale, etc etc - Il 2 ottobre 2018 ho finalmente ricevuto la visita del tecnico Elam che, nell’ambito di sue libere valutazioni ha regolato alcune ante, ma ha anche lasciato letteralmente a metà tre interventi a fronte dei quali oggi ho una anta di un mobile che non si chiude più (prima si chiudeva), un filo elettrico penzoloni in sala ed un altro mobile con le ante “non in squadra” sulle quali il tecnico è intervenuto valutandone la sostituzione (non richiesta da me) di alcune cerniere - Tutto questo dietro rassicurazione del tecnico che l’indomani ci saremmo rivisti alle ore 18.00 non avendo lui (a detta sua) quanto utile a completare l’intervento - Andato via il tecnico, ricevo una @ dalla nuova architetto tecnico commerciale che rivede in toto gli accordi presi con il loro tecnico e con la quale mi si dice che non sarà fatto alcun ulteriore intervento se non dietro pagamento anticipato del costo dovuto, rinnegando accordi presi per iscritto, mia fiducia riposta, tempo investito e soprattutto ritrovandomi in una situazione peggiore rispetto a quella precedente (prima almeno l’anta del mobile si chiudeva seppure male, il filo elettrico era molto molto meno “appeso” di ora, l’altro mobile aveva le ante in squadra e nessuno aveva chiesto di cambiarne le cerniere) - Oggi sono qui a scrivervi perché un colosso come Elam System srl non ha tenuto fede ad un impegno preso con un cliente che aveva un credito di oltre 500 euro che non ha riscosso in contanti come avrebbe forse dovuto…
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