Alessandra
11 Gennaio 2018
In data 10.10.2016 ho inviato alla società Fastweb una disdetta motivata del servizio di telefonia e internet in quanto, a fronte di un servizio internet fibra ottica o 20 megabyte che detta società doveva garantire, da almeno due mesi prima dell'invio di disdetta la velocità di navigazione risultava essere molto rallentata sino ad arrivare al massimo a 2/3 megabyte. Durante il medesimo periodo si è verificato anche un costante e ricorrente cattivo funzionamento del modem wi-fi tanto da non poter fruire del servizio internet per intere giornate. Più volte sollecitata telefonicamente, la Fastweb attraverso propri operatori si giustificava, a volte, con un "provvederemo", altre, con "è colpa della Telecom in quanto proprietaria esclusiva della Rete". In data 11.10.2016 la Fastweb ha ricevuto la raccomandata n. 15041423023 di disdetta nella quale la sottoscritta faceva presente che, a decorrere dal 04.10.2016, cessava la fruizione del servizio scollegando il cavo telefonico ed il modem wi-fi rivevuto in comodato d'uso gratuito. Ha pagato regolarmente i corrispettivi delle fatture sino a tutto il mese di ottobre. La Fastweb, piuttosto di fornire spiegazioni alla disdetta motivata, ha invece pensato di rivolgersi alla società Fire S.p.A. di Messina per tentare con azioni fraudolente e minacciose (cartacee e telefoniche) di recuperare €. 109,70 per debiti inesistenti e comunque non dovuti. Non avendo avuto sinora ristoro, adesso la Fastweb si è rivolta a Legale della società Gestione Rischi s.r.l. di Milano per tentare il recupero della medesima somma senza indicare in dettaglio a quale titolo la sottoscritta è debitrice della Fastweb. Anzi, ritengo che sono io a dover essere in credito con la Fastweb per aver pagato un servizio non garantito e addirittura il corrispettivo dell'intero mese di ottobre 2016, pur avendo all'inizio di quel mese fornito disdetta e restituito il loro modem.
