Reclamo N° 107455

Alessandro
11 Luglio 2018
Nel 2010 ho firmato un contratto di fornitura di acqua potabile con l'ente ACAM acquee della prov. di La Spezia. La bolletta dal 1010-fino alla fine del 2017 è stata da me regolarmente pagata. A gennaio del 2018 ho ricevuto un A.R da ACAM che mi comunicava di aver effettuato la lettura del contatore alla fine del 2017 e come risulta dalle informazioni che ho ricevuto dagli impiegati dell'azienda suddetta pare sia stato effettuato un tentativo di lettura anche nel 2015 che riporta come rapporto "chiusino bloccato". E' stato compiuto un errore di identificazione perche il mio chiusinio è appena fuori della mia proprietà, è in legno ed è stato installato proprio per accogliere il contatore a me intestato nel 2010 ed è privo di lucchetto. Il chiusino bloccato è di proprietà di ACAM a quanto mi risulta dal 2009-2010 cosi come circa 250 metri di tubazione interrata che dal chiusino bloccato porta la fornitura alla mia utenza, realizzata dalla societa di cui ero socio e ceduta ad ACAM. Il contatore a me intestato è posto al termine della linea ACAM mentre il chiusino sede del tentativo di controllo è situato 250 m a monte del punto di consegna. Verosimilmente a causa di questo errore il conguaglio è stato rimandato alla fine del 2017 senza procedere ad avvisarmi per chiarire tale situazione nei due anni anni intercorsi. Trovato quindi il chiusino giusto ACAM ha provvewduto due dopo ad inviarmi una bolletta di 6.200 e circa. Preciso di non avere ricevuto alcun sollecito di pagamento dopo la A.R summenzionata, Ho percio contattato subito il servizio clienti e abbiamo ritenuto necessario procedera al controllo strumentale del contatore. Tale misuarazione è stata affettuata al secondo entativo poiche al primo appuntamento la macchina non funzionava e si è reso necessario fissare una data successiva. Il tutto ha occupato un periodo di circa un mese e mezzo. Ovviamente restavo a disposizione per ogni comunicazione e perciò avevo lasciato il numero al servizio clienti di ACAM acquee. Al termine della misura che ha dato esito negativo e percio il contatore è stato certificato conforme, mi sono recato in ACAM ed ho compilato e consegnato un modulo di reclamo in cui ho chiesto la prescrizione di almeno una parte di importo dovuto ad ACAM e comunque per essere ricevuto da un dirigente e poter pianificare almeno un piano di rientro ragionevole. A tal propositol'impiegato allo sportello ACAM mi aveva assicurato che mi sarebbe giunta una risposta via posta con un probabile appuntamento con un dirigente. Preciso che prima del reclamo mi è stata richiesto un acconto di 1000 € e poi rateazione assolutamente improponibile di circa 200 €/mese, consideraro il mio stipendio e soprattutto la mia mia non responsabilità di tali ritardi ed errori. In data 10/7 alle ore 9. circa mi stavo recando a lavoro ed ho causalmente incrociato gli operai ACAM preposti alla zona dove risiedo, che mi hanno detto che in giornata sarebbero venuti ad interrompere la fornitura di acqua alla mia utenza. Mi sono immediatamentre recato allo sportello ACAm e ho chiesto sèpiegazioni che sono starte quanrto meno incoerenti ed ad ogni modo non sono stato avvisato in alcun modo che possa essere ritenuto normale in tale contesto. Mi è stato percio richiesto un acconto di 500. € per sospendere la procedura di interuzione. Per far fronte a tale spesa dovro richiedere un prestito ad una finanziaria . Senza contare dei sacrifici che dovrei fare per pagare una rata a mio avviso spoporzionata. La mia sia pure ormai mesta convinzione di far parte ancora di uno stato di diritto mi suggerirebbe di non dare luogo ad alcun pagamento e di ricorrere contro ACAM. Vi chiedo percio parere a riguardo, sperando che la sintesi dei fatti sia stata esauriente, Vi ringrazio e resto in attesa di un Vs cortese riscontro.
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