Reclamo N° 170554

Rachele
26 Novembre 2019
Vi scrivo in merito ad un episodio di truffa sospetta avvenuto ai miei danni che ha avuto origine 18 anni fa e che tutt’oggi continua a tormentarmi. Mi rivolgo alla Vostra associazione in quanto ho notato che su internet ci sono già varie segnalazioni relative a questo raggiro. Un procacciatore di una società chiamata Euroservice s.a.s., con direzione e sede legale a Lecce, adescò me e la mia amica nei pressi della Stazione Garibaldi. Ci chiese se fossimo interessate ad un corso di lingua inglese gratuito e se fossimo disponibili a lasciare i nostri dati personali in modo da ricevere a casa i depliant di hotel in alcune località turistiche, in cui avremmo usufruito di un soggiorno a prezzi vantaggiosi. Si trattava di una pura formalità, perché avremmo usufruito dei buoni viaggio soltanto se avessimo telefonato entro 15 giorni dal ricevimento del materiale illustrativo, ci chiese di firmare per attestare il fatto che ce ne avesse parlato. Ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile farci convincere o perché siamo state così ingenue da rilasciare anche gli estremi delle nostre carte d’identità. Il tizio ci fece firmare senza leggere le condizioni generali del “contratto”, né ogni singola clausola da approvare. A distanza di 50 giorni mi venne racapitato un pacco che rimandai indietro in quanto era per me un oggetto non richiesto. In seguito la Euroservice s.a.s. iniziò ad inviarmi i primi solleciti di pagamento nonostante io non avessi ritirato la spedizione . successivamente venivo contattata costantemente telefonicamente, intimandomi di saldare il debito. I solleciti di pagamento continuarono ad arrivare, finché nel 2007 ho ricevuto un decreto ingiuntivo emesso dal Giudice di Pace di Riccia , comune che non è nè quello della mia residenza , nè quello della sede legale dell'azienda. Ad ottobre di quest'anno mi è stato notificato un atto di precetto dal Tribunale di Roma (città dove attualmente risiedo) e a distanza di un mese ho ricevuto presso la mia azienda un atto di pignoramento presso terzi dove mi viene chiesto di inviare la comunicazione 547 c.p.c e con la quale mi viene comunicato che è stata fissata un udienza a Febbraio 2020. Oltretutto la cifra è stata ovviamente aumentata di interessi e spese legali e sfiora addirittura i 4.000,00 euro. Non riesco a capire come sia possibile che dei truffatori , che hanno già centinaia di segnalazioni , possano avere ancora la facoltà di richiedere l'intervento della legge per spillare soldi a poveri malcapitati. Attendo un vostro cortese riscontro. Cordiali saluti.
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