
Reclamo N° 154482

Maria giulia
25 Giugno 2019
Titolare di contratto business, ho deciso di passare a nuovo operatore avendo fatto una comparazione dei costi e verificato che pagavo 3 volte tanto come cliente tim business. Solo dopo la disdetta via pec di fine febbraio 2019, ricevo il nuovo modem tim(01/03/2019) relativo al cambiamento modem proposto a fine 2018 e con partenza 01/12/2018. All'epoca non avendo considerato l'uscita da tim, non avevo contestato il cambiamento modem. La disdetta è stata invece inviata sull'onda di un'altra modifica di condizioni che faceva divenire a pagamento un servizio precedentemente gratuito.
Il testo riportava che il recesso era a causa di modifiche di condizioni e che veniva diffidata l'emissione di penali per la chiusura.
Il passaggio a infostrada è stato fatto a fine marzo. In giugno 2019 mi arriva l'ultima bolletta tim in cui il modem, mai installato perché mai aperto e arrivato solo a seguito della mia pec, viene addebitato per ben 195€. Risulta quindi acquistato secondo la modifica di condizioni risalente a dicembre 2018, ma contemporaneamente da restituire al loro indirizzo. Gli operatori contattati dai giorni del recesso a oggi non mi hanno mai accennato a questa possibilità, persino nell'ultimo contatto mi è stato detto che dopo il reclamo la cifra sarebbe stata stornata. Ho invece ricevuto comunicazione che tim ritiene la cifra correttamente fatturata nel rispetto delle condizioni di dicembre. Vi chiedo se, considerato l'invio con 3 mesi di ritardo del modem, considerato la ricezione posteriore alla disdetta, considerato che altri operatori(e tim stesso in versione non business) forniscono lo stesso servizio attorno ai 40€/mese, circa la metà e talvolta 1/3 delle loro bollette, ci sono estremi per evitare il pagamento di questi 195€ che sembrano tanto una penale.
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