Prodotti di carta monouso, come sceglierli? 

Agostino Macrì
27 Maggio 2025
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Molte attività umane richiedono l’utilizzazione di materiali per curare l’igiene personale, per svolgere lavori su materiali sporchi, nelle case per detergere ed asciugare stoviglie, superfici o semplicemente per ricoprire tavole con tovaglie e tovaglioli. Oggi la maggior parte di queste attività viene fatta con prodotti di carta monouso

I prodotti monouso sono di grande praticità. Richiedono, però, una attenzione negli acquisti, cercando di evitare prodotti di qualità non ottimale e non ecosostenibile.

Bisogna anche imparare a gestirli nell’uso e nello smaltimento, per ottenere i migliori benefici possibili. 

Cosa si usava in passato? 

Prima dell’invenzione della carta igienica erano attuate varie pratiche di pulizia e cura dell’igiene personale: i Romani utilizzavano una spugna imbevuta di acqua, mentre altre culture, oltre, ovviamente, all’acqua, utilizzavano foglie e altri materiali naturali. 

Per pulire e asciugare superfici, mangiare in buone condizioni igieniche e liberare il naso dal muco in caso di raffreddore si sono sempre utilizzati stracci, tovaglie, tovaglioli, fazzoletti in stoffa più o meno pregiata (canapa, cotone, lino, seta), che dopo il loro uso sono lavati, asciugati, stirati per essere nuovamente utilizzati. 

Negli ultimi decenni, oltre che l’indispensabile carta igienica, si è diffusa l’abitudine di utilizzare materiali monouso in carta.

Tra i primi a comparire sono stati i fazzoletti in carta che hanno soppiantato quelli tradizionali in stoffa.  Ci sono poi stati i rotoloni, largamente usati per molteplici scopi in cucina, ma anche in innumerevoli attività lavorative. Infine, abbiamo tovaglie e tovagliolini che troviamo nei luoghi di ristorazione pubblica e nelle nostre case di dimensioni diverse e anche con proprietà assorbenti e detergenti molto diverse. 

Come si fanno i prodotti in carta monouso? 

La carta si ottiene a partire dalla cellulosa. Essa viene estratta da pezzi di legno che sono frantumati fino a essere ridotti in una poltiglia che a sua volta viene depurata della lignina e di eventuali altri corpi estranei fino ad ottenere cellulosa pura, formata da fibre di dimensioni variabili in funzione dell’origine botanica.  

La fase successiva è quella di preparare un impasto contenente piccole quantità di resine, necessarie per dare la giusta consistenza alla carta che sarà prodotta.  

L’impasto viene steso fra una tela e un feltro: qui la carta inizia ad asciugarsi.

Mentre l’acqua scola dalla tela, il feltro trasporta la carta fino alla pressa, dove il foglio è ulteriormente asciugato e poi trasferito sulla superficie di un grande cilindro, la cui alta temperatura e il soffiaggio di aria calda provvedono ad asciugare completamente il velo. A questo punto il velo è staccato per mezzo di lame d’acciaio, ed è avvolto su un apposito palo a formare una grande bobina. 

I veli si possono ottenere anche utilizzando cellulosa derivante dal riciclo della carta di rifiuto (cartoni, giornali, carta da pacchi, ecc.). L’operazione è però più complessa, perché bisogna eliminare i vari materiali estranei, come gli inchiostri. 

I veli sono poi assemblati in strati sovrapposti e tagliati per ottenere i diversi prodotti. La qualità e le proprietà assorbenti delle varie carte, di tovaglioli e fazzoletti dipendono dal numero dei veli e dalla loro consistenza e capacità di dissoluzione. 

Qual è l’impatto sull’ambiente? 

La cellulosa vergine proviene dagli alberi.  Oggi questa materia prima, se gestita in modo corretto, deriva da forestazione responsabile. Sostanzialmente si tratta di attività di silvicultura con catena di custodia forestale certificata: in pratica per ogni albero tagliato ne sono piantati 3 nuovi (perché alcuni potrebbero non attecchire).  

La carta, o meglio la cellulosa che la costituisce, oltre a essere prodotta da un materiale vegetale rinnovabile, è anche riciclabile e biodegradabile.  

Costi dei prodotti di carta 

Sul mercato troviamo in vendita fazzolettini, rotoloni, carta igienica, tovaglioli a prezzi molto variabili. Non sempre, però i prodotti di basso costo sono un affare.

I fazzolettini possono essere costituiti da un numero limitato di veli e quindi hanno minore capacità assorbenti, i rotoloni e la carta igienica sono anch’essi di diversa consistenza e anche lunghezza. Ovviamente i costi sono completamente diversi. 

Smaltire la carta nel modo giusto 

La carta, in generale, deve essere smaltita negli appositi raccoglitori che troviamo nelle nostre città.

Fa eccezione la carta igienica che deve essere gettata nei wc perché è fatta in modo tale da dissolversi facilmente nell’acqua.

Gli altri prodotti in carta per uso domestico, (tovaglioli, asciugatutto ecc.) per le loro caratteristiche di resistenza, non devono essere gettati nei wc per non intasare le tubature. 

Leggiamo sempre le etichette 

I prodotti di carta monouso devono avere una etichetta in cui sono riportate diverse informazioni come la denominazione del prodotto, il numero dei veli, il tipo di carta (da cellulosa pura o riciclata), le modalità di smaltimento, il Paese di origine, eventuali certificazioni di sostenibilità ambientale.  

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