Dal riordino delle accise previsto in manovra arriva una stangata per chi viaggia a gasolio pari a 694,4 milioni nel 2026 e a quasi 3 miliardi dal 2026 al 2030
Roma, 3 novembre 2025 – “Allineare a 67,29 centesimi al litro l’accisa sia per il diesel che per la benzina significa una stangata per chi viaggia a gasolio pari a 694,4 milioni nel 2026 e a quasi 3 miliardi (2962,4 milioni) dal 2026 al 2030” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“È quello che risulta dalle tabelle della legge di Bilancio. Se il gettito effettivo incassato dallo Stato sarà minore, 552,4 milioni nel 2026 invece di 694,4 milioni e 1818,9 dal 2026 al 2030 invece di 3 mld, è solo perché parte dei soldi pagati da chi viaggia con mezzi diesel sono di spettanza delle regioni a statuto speciale e delle province autonome e perché vanno poi detratti i rimborsi per il gasolio commerciale e per i taxi, sotto forma di crediti d’imposta, ma questo nulla toglie al fatto che quei soldi sottratti alle casse centrali dello Stato verranno comunque pagati, anticipati, da chi ha un mezzo a gasolio” prosegue Dona.
“In ogni caso, come avevamo già anticipato, non c’è nessuna partita di giro per il Governo che dal primo gennaio 2026 ridurrà le accise sulla benzina di 4,05 centesimi di euro per litro (4,941 cent considerando anche l’Iva al 22%) e aumenterà quelle del gasolio di pari importo, 4,05 cent. In entrambi i casi un pieno di 50 litri avrà un differente costo di 2 euro e 47 cent (in meno per chi ha una automobile a benzina e in più per chi ha un’auto diesel), ma per il Governo non sarà un gioco a somma zero. Considerando i consumi dei due carburanti e i differenti chilometri percorsi dai mezzi a benzina e a gasolio, allineando le due accise a 67,29 cent al litro, lo Stato farà pagare complessivamente ben 694,4 milioni in più nel solo 2026, soldi pagati da chi ha un mezzo diesel e che equivalgono, considerando il numero di autovetture a gasolio circolanti, a una tassa aggiuntiva pari a 42 euro. Se poi si aggiunge la cifra persa dall’erario dovuta alla riduzione delle accise sulla benzina che sarà compensata da chi ha una vettura diesel, la stangata per chi viaggia a gasolio è ancora maggiore. Per questo se il Governo non vuole, nella peggiore tradizione italica, considerare gli automobilisti dei polli da spennare, deve riallineare le accise ad un livello inferiore rispetto al valore intermedio attuale” conclude Dona.
