SALUTE: Istituto superiore sanità chiede di vigilare su e-cig

Redazione UNC
21 Ottobre 2019
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Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori Bene, ma non basta! Anche il ministero della Salute deve fare la sua parte. Roma, 21 ottobre 2019 – “Bene, ma non basta!” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la richiesta dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) di vigilare sulle persone che utilizzano le sigarette elettroniche. “Da mesi abbiamo chiesto al ministero della Salute di fare la sua parte, tutelando la salute del cittadino, ma non abbiamo ancora avuto alcun riscontro” prosegue Dona. “Va impedita, ad esempio, anche qualunque elusione del divieto di pubblicità sul tabacco, da Iqos, il dispositivo che scalda il tabacco senza bruciarlo prodotto dalla Philip Morris, alla scritta Mission Winnow che compare nelle competizioni sportive sulla Ferrari e sulla Ducati” conclude Dona. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha diramato un’allerta di grado 2 (quello intermedio su 3 gradi) sulle sigarette elettroniche al Ministero della Salute e agli assessorati regionali di tutta Italia. L’obiettivo è vigilare sulle persone che utilizzano le sigarette elettroniche, e in particolare alcuni liquidi, e monitorare l’insorgenza di eventuali malattie polmonari, dopo i casi riscontrati negli Usa. Negli Usa, infatti, sono circa 1300 casi e 26 morti da polmonite chimica, soprattutto tra i più giovani. La maggior parte ha utilizzato prodotti per e-cig contenenti THC (tetraidrocannabinolo), molti hanno usato prodotti a base sia di THC che nicotina e altri solo nicotina. I Centers for diseases control (Cdc) segnalano inoltre che molti casi sono collegati all’uso di prodotti acquistati su canali non ufficiali e rivenditori non autorizzati. E proprio la vendita online potrebbe rappresentare un rischio concreto per l’Europa. L’alert ad alzare la guardia è giunto dall’Osservatorio europeo sulle tossicodipendenze di Lisbona, proprio perché non si può escludere che liquidi di ricarica a rischio possano arrivare anche in Ue attraverso il canale di vendita online.
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