Oneri generali di sistema, perché pago più di quello che consumo?

Redazione UNC
8 Giugno 2021
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tariffe luce e gas Gli oneri generali di sistema rappresentano una delle voci in bolletta più odiata dai consumatori che non riescono a spiegarsi perché devono pagare fatture più salate rispetto a quanto effettivamente consumano di luce e gas. A questo si aggiunge che sono molto pochi i consumatori che conoscono esattamente cosa si paga nelle bollette di luce e gas: gli esperti di Unc sono a disposizione per aiutare i consumatori a fare chiarezza e supportarli in caso di problemi. Vediamo intanto come è fatta una bolletta e cosa sono i famigerati oneri generali di sistema.  

Cosa paghiamo in bolletta

Cercando di semplificare al massimo nelle bollette troveremo quattro macrovoci:
  • quota energia
  • costi per il trasporto e la distribuzione di luce e gas e per la gestione del contatore
  • oneri generali di sistema
  • oneri fiscali (iva, accise, addizionali, ecc ecc)
La prima voce è quella che serve a pagare, effettivamente, quello che stiamo consumando, cioè i kWh di elettricità e i metri cubi di gas e anche tutto quello che serve alla gestione del contratto, la cosiddetta commercializzazione, come ad esempio la preparazione e l’invio delle fatture, il call center, la gestione del credito, ecc ecc, e sono le uniche quote della bolletta che resteranno nelle tasche dell’azienda venditrice (del mercato di tutela o del mercato libero), cioè di chi ci manda a casa la bolletta. La seconda voce serve invece a coprire i costi per la gestione delle reti di trasporto dell’energia e del gas dalle centrali di produzione fin nelle nostre case. In questa quota vengono coperti ad esempio i costi di Terna (che si occupa della trasmissione elettrica) o di Snam (che si occupa dell’importazione del trasporto del gas) che sono aziende partecipate dallo stato. Coprono poi i costi della distribuzione locale (in ogni comune avremo un unico distributore locale per la luce ed un altro per il gas) e per la gestione da parte di questi dei contatori, che consentono all’azienda venditrice di avere i dati di lettura per la fatturazione. Questa voce non è stabilita da questi soggetti, ma determinata dall’ARERA  (l’Autorità di regolazione di settore) essendo, di fatto, un servizio in concessione, sarà quindi uguale indipendentemente dal mercato (libero o di tutela) e dal venditore con cui abbiamo sottoscritto il contratto. Per quanto riguarda gli oneri fiscali c’è poco da dire: sono stabiliti dallo Stato e, purtroppo e soprattutto nel caso del gas, sono molto alti, visto che, a differenza che nelle utenze domestiche elettriche, l’iva applicata è quella ordinaria al 22% e non quella agevolata al 10%. Ma è la terza voce quella ad essere la più oscura di tutte: gli oneri generali di sistema!  

Oneri generali di sistema, cosa sono

Possiamo definire gli Oneri generali di sistema come delle voci parafiscali che servono a finanziare delle attività di politica industriale: ci avete capito qualcosa? Crediamo di no, andiamo allora a vedere nel dettaglio cosa finanziano e quanto “pesano” sulla bolletta dei consumatori! Sono divisi in due categorie la prima è l’Asos e la seconda è l’Arim. Di sicuro la prima è quella più importante visto che copre più dell’80% del totale degli oneri e serve a finanziare:
  • incentivi alle fonti rinnovabili [circa il 65%]
  • aiuti alle imprese energivore (ciò significa che tutti i consumatori pagano di più per far pagare meno l’elettricità ad alcuni gruppi industriali che consumano molta elettricità per renderli più competitivi) [circa il 16%]
La seconda, che copre il restante 20% scarso, è composta da molte altre sottovoci:
  • costi per promuovere l’efficienza energetica [circa l’8,5%]
  • costi per gli oneri relativi alla messa in sicurezza del nucleare e per le compensazioni territoriali (quello che cioè stiamo pagando a Sogin per smantellare le vecchie centrali nucleari e gestire i rifiuti nucleari in Italia) [circa il 4%]
  • costi a copertura del bonus elettrico (che rappresenta una vera e propria solidarietà tra consumatori: paghiamo in molti un po’ di più per aiutare coloro che non riescono a sostenere le spese energetiche) [poco più del 2,5%]
  • costi per sostenere le imprese elettriche minori isolate (immaginate una piccola isola non collegata al continente, bene in questo caso, per non far pesare gli extracosti sugli abitanti dell’isola li si condividono tra tutti i consumatori [poco più dell’1%]
  • costi per sostenere i regimi tariffari agevolati di RFI, la rete ferroviaria Italiana [circa l’1,5%]
  • costi per sostenere la ricerca di sistema che, migliorando l’efficienza complessiva del sistema elettrico nazionale dovrebbe determinare una riduzione dei costi per tutti [poco più dello 0,5%].
 

Quanto paghiamo di oneri generali di sistema?

Quanto pesano sulle tasche dei consumatori gli oneri generali di sistema? Il 20% (ma siamo arrivati in certi periodi anche al 25%) della bolletta elettrica! Come Unione Nazionale Consumatori abbiamo sempre denunciato tutto questo come un vero e proprio scandalo! Se, infatti, alcune di queste voci come ad esempio quelle per il bonus elettrico, il sostegno alle imprese minori e per la ricerca di sistema (che rappresentano tutte assieme solo il 4% dell’intero ammontare degli oneri di sistema) siamo d’accordo che rimangano in bolletta, tutte le altre (il 96%!!!!!) andrebbero spostate dalle bollette dei consumatori, che sono usate come un vero e proprio bancomat, sulla fiscalità generale! Questo per un principio molto semplice: le politiche industriali non si finanziano con le bollette ma con la fiscalità per garantire la progressività prevista nella nostra Costituzione e, quindi, non pesare sui redditi più bassi! Un atto di giustizia ancor più necessario considerato il periodo che stiamo vivendo. Ma molto altro c’è da fare per avere, finalmente, una #bollettagiusta e lo trovate riassunto nella nostra posizione a riguardo: Le 10 proposte di Unc per la #bollettagiusta.   Per qualsiasi dubbio, per una verifica approfondita o richiesta di assistenza potete rivolgervi al nostro SPORTELLO ENERGIA  

Autore: Marco Vignola Data: 8 giugno 2021
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