Tim e Wind aumenteranno le tariffe?

Simona Volpe
24 Gennaio 2023
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Da qualche settimana numerosi consumatori hanno denunciato ai nostri sportelli l’annuncio da parte degli operatori telefonici di un aumento delle tariffe di Wind e Tim a partire dal 1° gennaio 2024.

Le modifiche contrattuali riguarderebbero gli abbonamenti fissi e mobili: i prezzi ogni anno verranno automaticamente aumentati in base all’inflazione dell’anno precedente. 

Le modifiche contrattuali di Tim  e Wind

Gli operatori Tim e Wind, dunque, starebbero cercando di garantirsi la possibilità, a partire dal prossimo anno (1° gennaio 2024), di modificare in qualsiasi momento le tariffe applicate ai loro servizi, adeguandoli al tasso annuale di inflazione ISTAT, prevedendo comunque un incremento minimo fisso del 5% , anche in caso di tasso di inflazione inferiore, o maggiorato comunque del 3,5%.

Andando a spulciare le condizioni contrattuali, si scopre che si sta cercando di prevedere veri e propri aumenti automatici, che in realtà funzionano anche senza o con poca inflazione.

E il recesso?

Al danno si aggiunge la beffa perché con questo nuovo contratto si andrebbe a privare il consumatore dell’unico strumento di tutela del quale dispone quando viene comunicato un aumento: secondo i nuovi contratti, infatti, quando verrà comunicato l’aumento delle tariffe di Wind e Tim, il consumatore non avrà più diritto al preavviso di almeno 60 giorni né la possibilità di recesso senza penali.

Per questo motivo la nostra associazione ha chiesto l’intervento delle autorità competenti.

L’opinione di UNC sull’aumento delle tariffe

E’ evidente che anche il settore TLC sta vivendo un momento di crisi, ma non può essere il consumatore a farne le spese. Se questo meccanismo fosse stato adottato nei dieci anni passati, dal 2012 ad oggi, con inflazione quasi nulla, oggi la spesa media delle famiglie per servizi TLC sarebbe più alta del 52%, pari a 437 euro in più all’anno.

Aumentare i propri prezzi, quando aumentano anche i costi, non è di per sé scorretto. Ma farlo in maniera poco trasparente e privando l’utente di tutte le sue possibilità di scelta, è una strada sbagliata.

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