Il calo dell’inflazione è solo un’illusione ottica. Peggiora la condizione dei consumatori perché aumentano carrello della spesa e alimentari.
Che bello, direte voi! Possiamo, finalmente, essere contenti! Ma ne siamo davvero sicuri? Va tutto bene per le tasche dei consumatori? Mah! Vediamo cosa sta accadendo.
A maggio l’inflazione è scesa
Secondo i dati Istat, l’inflazione tendenziale, che sarebbe quella di un mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, cala dall’1,9% di aprile all’1,6% di maggio. Quella congiunturale, che misura la variazione dei prezzi rispetto al mese precedente, è addirittura negativa, ossia da aprile 2025 a maggio 2025 i prezzi sono diminuiti dello 0,1%.
Certo, come avrebbe detto il Catalano di Quelli della notte, meglio che l’inflazione si abbassi e non che si alzi, ma il problema è che l’indice generale è la classica media del pollo di Trilussa.
Se analizziamo le diverse divisioni che contribuiscono a determinare quel risultato, ci accorgiamo che la flessione dell’inflazione è solo un’illusione ottica dato che, non solo non c’è alcun vantaggio per i consumatori, ma la loro condizione peggiora, specie per i ceti meno abbienti.
Il prezzo dei beni essenziali aumenta ancora
In aprile si era speculato sulle vacanze degli italiani, spesa però non obbligatoria, mentre ora rincarano gli acquisti necessari del carrello della spesa.
I prodotti alimentari e le bevande analcoliche, ad esempio, non solo a maggio confermano il preoccupante +3,2% tendenziale di aprile, ma in un solo mese registrano un ulteriore balzo dello 0,4%. Si sperava che gli alimentari in aprile costassero di più per via del rialzo delle vendite legate alla Pasqua e che poi a maggio scendessero di prezzo. Invece no: salgono ancora. Una tendenza allarmante che manda in tilt i bilanci delle famiglie più in difficoltà.
Tradotto in termini di aumento del costo della vita, significa che, su base annua, per una coppia con due figli ben 292 euro in più se ne vanno solo per comperare cibo e bevande. Una vera e propria stangata.
Andando ad analizzare poi i singoli prodotti, scopriamo che a maggio il record dei ribassi mensili spetta ai voli intercontinentali (-21,4% su aprile 2025), seguiti dai voli europei (-15,7%). Peccato che a maggio, non essendoci il Ponte lungo di Pasqua, in pochi siano andati così lontano.
Si riduce anche il prezzo del gasolio per riscaldamento (-3,3%) e del gas (-2,6%). Una vera sfortuna, visto che i caloriferi sono ormai spenti.
Cosa aumenta, invece? Il record spetta alle pesche, +31,6%. Medaglia d’argento per albicocche, ciliegie e susine che decollano, questi si, del 16,3% in appena 30 giorni.
Insomma, se calano i prezzi di prodotti che non ci interessano e non vogliamo prendere mentre crescono quelli che dobbiamo acquistare, non è un grande affare.
Unica buona notizia, è che la benzina a maggio è scesa del 2,3% su aprile. Ma, ahimè, la tendenza al ribasso è già finita. Dopo lo scoppio della guerra Israele-Iran, infatti, la benzina ha immediatamente varcato la soglia di 1,7 euro e il gasolio di 1,6 euro.
È il solito problema irrisolto della doppia velocità: rialzi istantanei quando sale il petrolio e discese con il contagocce in caso contrario. In conclusione: poche nuove e nubi all’orizzonte.
Autore: Mauro Antonelli