Fenomeni digestivi

Agostino Macrì
29 Aprile 2014
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La presenza di gas nell’apparato gastroenterico e la sua espulsione attraverso il cavo orale (oppure per via rettale ed anale) è un fastidioso ed imbarazzante fenomeno del quale difficilmente si parla anche se riguarda tutti noi. La flatulenza è invece il fenomeno che consiste nell’accumulo di quantità eccessive di materiale gassoso nell’interno dell’apparato gastrointestinale. La flatulenza “gastrica” è dovuta prevalentemente alla aerofagia che consiste nel mangiare aria durante i pasti, con il fumo e con le bevande gassate. Il fenomeno dell’aerofagia si accentua con una alimentazione disordinata, ma può anche dipendere da particolari situazioni patologiche come il riflusso esofageo o difetti della dentatura. L’espulsione dell’aria presente nello stomaco avviene attraverso il cavo orale con l’eruttazione che è tipicamente postprandiale. Nelle normali condizioni fisiologiche nel nostro intestino è presente complessivamente circa un litro di sostanze gassose che, soltanto attraverso il retto, comportano circa 20 atti espulsivi al giorno. Si tratta prevalentemente dei gas prodotti nei processi digestivi in cui l’azione combinata di enzimi e di microrganismi porta alla “demolizione” dei nutrienti (proteine, carboidrati, grassi) con la conseguente formazione di circa un litro di anidride carbonica, ossigeno, idrogeno che debbono essere appunto espulsi. Si ha flatulenza “intestinale” quando c’è una eccessiva produzione di gas e la quantità che si accumula va ben oltre quella fisiologica. La causa è da far risalire alla presenza nell’intestino di un eccesso di oligosaccaridi non digeriti. Si tratta di zuccheri che resistono all’azione di enzimi intestinali e che permangono nel lume intestinale per un certo tempo prima di essere espulsi con le feci. Nel periodo della loro permanenza nell’intestino vengono “mangiati” da alcuni batteri che li utilizzano per la loro crescita; si tratta quindi di una fermentazione che porta alla produzione di sostanze gassose. Il fenomeno è particolarmente evidente nei soggetti che non possiedono l’enzima lattasi necessario per digerire il lattosio del latte. Nei casi in cui queste persone consumano latte o altri alimenti contenenti il lattosio, si verifica un accumulo di questo zucchero a livello intestinale e a questo punto entrano in azione i batteri che lo “digeriscono” e producono quantità rilevanti di gas. Oltre al lattosio ci sono altri zuccheri come il raffinosio (dei legumi), il fruttosio, il mannitolo, il sorbitolo, ecc., che se assunti in eccesso riescono a superare “indenni” i normali processi digestivi e quindi divenire substrato di crescita per i batteri intestinali e dare origine allo stesso fenomeno. Di minore importanza sono invece le proteine ed i grassi indigeriti che sembrano resistere meglio all’azione dei batteri e quindi non danno il fenomeno della flatulenza. E’ opinione diffusa che i fagioli siano i maggiori responsabili della flatulenza. Studi recenti condotti negli USA sembrano dimostrare che non esistono differenze con gli altri vegetali. Un aspetto particolarmente sgradevole è rappresentato dal cattivo odore dei gas intestinali. Questo è dovuto al fatto che nei processi fermentativi, oltre ai gas inodori, possono essere prodotti anche indolo, scatolo, acido solfidrico ed altri prodotti che invece sono maleodoranti. Per prevenire la flatulenza è opportuno evitare eccessi alimentari e ridurre soprattutto il consumo di alimenti in cui sono presenti oligosaccaridi difficilmente digeribili. E’ però molto difficile poter dare indicazioni precise in quanto l’apparato digerente riesce ad adattarsi ai diversi regimi alimentari e, magari, riesce a sviluppare dei meccanismi che gli consentono di digerire anche gli oligosaccaridi ostici. Quindi una alimentazione equilibrata e contenuta può contribuire a ridurre se non eliminare il fenomeno della flatulenza. Alcuni vegetali (finocchio, anice, angelica, menta) possono contribuire a ridurre i fastidi della flatulenza. Il caolino ed il carbone attivo invece hanno la capacità di assorbire i gas e quindi di ridurne il volume ed anche i cattivi odori. A tale proposito si segnala la disponibilità di biancheria intima alla quale è stato applicato un filtro di carbone attivo proprio per “assorbire” i cattivi odori emessi con la flatulenza. (Agostino Macrì)
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