ANTITRUST: dopo nostro esposto, sanzione per siti turistici online

Redazione UNC
16 Gennaio 2018
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Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori Bene la condanna di pratiche illegittime che ostacolano lo sviluppo dell’E-commerce. Roma, 16 gennaio 2018 – “Bene, sempre più italiani usano siti comparatori per confrontare i prezzi o acquistano vacanze on line. E’ importante, quindi, che ci sia trasparenza e, soprattutto, che si ponga fine a pratiche illegittime che ostacolano il pieno sviluppo dell’E-commerce, come quella di addebitare supplementi di prezzo non dovuti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la conclusione di sei procedimenti dell’Antitrust nei confronti di professionisti che operano come agenzie e comparatori turistici online attraverso i siti www.volagratis.com, www.opodo.it, www.govolo.it, www.edreams.it, www.gotogate.it. “Non è un caso che la nostra associazione ha appena stilato una guida per informare meglio i consumatori sui loro diritti, scaricabile gratuitamente dal nostro sito” conclude Dona. L’Antitrust ha riscontrato la presenza di informazioni non sufficientemente trasparenti e di immediata comprensione per il consumatore, che ostacolavano l’esercizio dei relativi diritti, riferite alle responsabilità del soggetto che offre il servizio di intermediazione, all’identità della piattaforma per le prenotazioni alberghiere, ai criteri in base ai quali sono calcolati gli sconti praticati. Le contestazioni hanno riguardato, inoltre, l’applicazione di un supplemento di prezzo in relazione alla tipologia di carta di pagamento utilizzata per l’acquisto di voli, un costo di transazione al quale i consumatori non erano in grado di sottrarsi, se non scegliendo forme di acquisto e pagamento più disagevoli. In taluni casi, è stata ritenuta illecita anche la previsione di un numero per l’assistenza telefonica post vendita a tariffazione maggiorata e l’assenza di un indirizzo elettronico che il consumatore può utilizzare per comunicare efficacemente con il professionista. Per queste violazioni sono state irrogate ai professionisti coinvolti sanzioni amministrative pecuniarie superiori a complessivi 4 milioni di euro.
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