Cambiamo le regole del gioco!

Andrea Fiorentini
20 Marzo 2012
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Un giro d’affari che ha sfiorato nel 2011 gli 80 miliardi di euro; un fatturato che rappresenta la terza industria italiana dopo le multinazionali dell’energia; 400 mila macchine da gioco sul territorio, (il 15 per cento in più rispetto agli altri Paesi). Ma anche la seconda causa di indebitamento delle famiglie e il rischio di una vera e propria dipendenza come quella da alcol e droghe. Parliamo del gioco d’azzardo, una piaga sociale che dovrebbe essere contrastata e che invece viene alimentata con pubblicità martellante che spinge le persone a tentare la sorte.

Abbiamo espresso in più occasioni la nostra preoccupazione rispetto alle dimensioni assunte dal fenomeno e oggi, finalmente, anche la politica sembra essere più sensibile al problema: nei giorni scorsi il ministro per la Cooperazione e l’Integrazione, Andrea Riccardi,  ha lanciato l’allarme proponendo una regolamentazione; il ministro della Salute Renato Balduzzi ha ribadito l’importanza di vietare gli spot sul gioco e aumentare il potere dei sindaci per arginare il proliferare di sale giochi e slot machine;  la nostra associazione, da parte sua, con il supporto del gruppo di Futuro e Libertà e la collaborazione di Eurodap (l’associazione senza scopo di lucro nata per promuovere la diffusione della conoscenza del disturbo da attacchi di panico) ha presentato una mozione parlamentare che impegna il Governo a disciplinare in modo più stringente il mercato.

Sotto accusa sono anche le pubblicità martellanti che spingono i consumatori a tentare la sorte: qualche mese fa, a seguito di una nostra segnalazione l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha dichiarato ingannevole il messaggio della pubblicità ‘10 e Lotto’ in cui il popolare attore Claudio Bisio invitava il telespettatore a tentare la fortuna sostenendo che: “vincere è ancora più semplice che giocare”.

E’ un primo passo che, speriamo, con l’appoggio anche delle istituzioni porti ad un vero e proprio cambiamento culturale. Siamo ben consapevoli, infatti, dell’importanza per le casse dello Stato degli introiti generati dal giro d’affari legato al gioco, ma è fondamentale perlomeno che ai consumatori siano fornite  le informazioni che spieghino in modo trasparente la reale possibilità di vincita per ogni giocata e che sia contestualmente stabilito il divieto di pubblicità commerciale di tutte le attività legate a giochi, scommesse, lotterie e concorsi a premio.

Scarica il testo della mozione



Autore: Simona Volpe

Data: 20 marzo 2012

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