Come difendersi dalla truffa del bonifico sbagliato

Massimiliano Dona
6 Novembre 2023
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Hai mai sentito parlare della truffa del bonifico sbagliato? E’ capitato a diversi consumatori che hanno denunciato al nostro sportello Banche di aver prima ricevuto un accredito sul proprio conto corrente per poi scoprire di essere rimasti vittime di una truffa.

Come funziona la truffa del bonifico sbagliato

Il modus operandi dei truffatori è semplice: compare a sorpresa un accredito sul nostro conto corrente, ma non facciamo in tempo a rallegrarci che veniamo contattati dal truffatore che ci chiede di restituire le somme e ci indica l’iban per il riaccredito. Piccolo particolare (e qui si cela l’inganno) l’iban di destinazione è diverso da quello di provenienza. Già perché quel denaro ha provenienza illecita e farlo circolare sul conto di un soggetto del tutto ignaro ha l’unico scopo di indirizzare i sospetti proprio su di lui rendendo difficoltoso risalire al flusso di denaro. Spesso accade che quelle somme siano state sottratte proprio ad un consumatore, magari nella finta compravendita di un prodotto, nella prenotazione di una inesistente casa-vacanze o cose simili. Il truffatore ha rubato la vostra identità e per questo fa accreditare le somme sul vostro conto

Ma a questo punto deve entrare in possesso del denaro e per questo vi contatta inscenando la pantomima del bonifico sbagliato, chiedendovi di girare il denaro su un altro conto. Così, quando la vittima farà una denuncia e riuscirà a risalire al vostro conto voi avrete già girato le somme e dovrete dimostrare di non essere complici della truffa (o del riciclaggio del denaro).

Ecco perché se ci viene indicato un beneficiario diverso da quello di provenienza è bene avvertire la nostra banca e denunciare l’accaduto alle forze di polizia.

Posso trattenere la somma?

A questo punto vi starete domandando se sia possibile trattenere sul nostro conto somme che non ci spettano: giuridicamente (si parla di indebito oggettivo) la persona che si è sbagliata ha il diritto di “ripeterle” cioè di chiedercele indietro. E se ci rifiutiamo di rimborsare potremmo rischiare di commettere il reato di appropriazione indebita. Ma come detto, occhio al conto che ci viene indicato: abbiamo l’obbligo di restituire al mittente e non quello di girare le somme a terzi. In questi casi è meglio coinvolgere il nostro Istituto di credito.

In conclusione, resta l’ipotesi in cui, ricevuto un bonifico “sbagliato”, nessuno le richieda: come comportarsi? Il denaro diventa di mia proprietà? Posso spenderlo? Meglio di no: la richiesta di ripetizione dell’indebito si prescrive in 10 anni, quindi per tutto questo tempo, meglio lasciare i soldi così come sono arrivati.

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