In partenza per le vacanze? Dieci consigli anti spreco per la cucina

Marcella Mastrobuono
24 Giugno 2025
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Stiamo finalmente per partire per le vacanze, ma abbiamo pensato a cosa fare di tutto il cibo che abbiamo in dispensa o in frigorifero

Gli alimenti deperibili come frutta e verdura non resisteranno a lungo prima di marcire, ma anche i pacchi di pasta o riso aperti potrebbero farci trovare una brutta sorpresa al nostro ritorno! 

Cominciamo a pensarci già ad una settimana dalla partenza ed eviteremo, così, di dover buttare via tanto cibo ancora ottimo da mangiare.  

Questi sono i nostri 10 consigli per organizzare la cucina prima di partire, per evitare lo spreco. 

1. Consumiamo quello che abbiamo in casa 

Facciamo un vero e proprio inventario della nostra cucina. Cosa abbiamo? Cosa dovremmo buttare se non riusciamo a consumarlo?

Prima della partenza iniziamo a smaltire tutti gli alimenti vicini alla scadenza o facilmente deperibili, oltre alle confezioni di cibo già aperte, come pasta, riso, farina o pangrattato. 

2. Pianifichiamo il menù della settimana 

La settimana prima della partenza possiamo pianificare tutti i pasti dei giorni successivi, prima di andare a comprare altro cibo.

Decidendo in anticipo cosa cucinare, in base a quello che abbiamo in casa, ci permetterà, oltre a consumare ciò che abbiamo già, di evitare gli acquisti inutili che riempirebbero ulteriormente il nostro frigo e la nostra dispensa. 

3. Facciamo la lista della spesa prima di andare al supermercato 

Stabilito il menù, sarà facile decidere cosa comprare, evitando di riempire il carrello con le offerte che troviamo al supermercato. Possono sembrare convenienti, ma è inutile riempire la dispensa prima di partire: non faremmo che aumentare lo spreco.

Acquistiamo solo gli ingredienti che ci servono per completare il nostro menù e andiamo a fare la spesa a stomaco pieno, gli esperti ci dicono che si evitano così gli acquisti d’impulso, quelli dettati dalla gola. 

4. Gli avanzi sono un tesoro, non buttiamoli via 

Diamo sfogo alla nostra fantasia in cucina e prepariamo piatti nuovi, facciamo abbinamenti non scontati e proviamo nuove ricette. Gli avanzi vengono sempre buttati via, ma sono un vero tesoro!

Se abbiamo carne o pesce da consumare, possiamo trasformarli in gustose polpette, in modo da utilizzare anche eventuali il pane e le uova che sono rimasti in dispensa.

Possiamo farle anche nella versione vegetariana, usando le verdure o i legumi: saltiamo in padella le verdure con olio e cipolla, amalgamiamole con patate lesse, uova e parmigiano grattugiato per ottime polpette e frulliamo le lenticchie, i ceci o i fagioli lessi per hamburger sfiziosi.

Possiamo addirittura fare da soli il brodo granulare, quello che compriamo al supermercato ma senza il glutammato dei prodotti industriali. Basta frullare aromi e ortaggi che abbiamo scelto, con un filo d’olio e sale, fare uno strato della crema ottenuta ed essiccarla in forno o in microonde finché non perde tutta l’umidità.  

5. Conserviamo bene gli alimenti in dispensa 

Organizzare quello che lasciamo a casa in dispensa e in frigorifero è fondamentale per non rischiare di trovare brutte sorprese al nostro ritorno.

Naturalmente non possiamo lasciare frutta e verdura, che marcisce velocemente, ma dobbiamo fare attenzione anche a prodotti come pasta, riso, cereali e farine che sono aperti in dispensa, che con il caldo estivo possono far proliferare insetti e farfalle da farina. Consumiamoli, ma se proprio non facciamo in tempo allora conserviamoli in barattoli di vetro ermetici.

Organizziamo la dispensa mettendo davanti i prodotti con la scadenza più vicina, per usarli prima. Nessun problema, invece, per i cibi in scatola, che possiamo lasciare tranquillamente nei mobili. 

6. Attenzione alle scadenze 

Data di scadenza e termine minimo di conservazione: sapete qual è la differenza? Facciamo attenzione, perché fare confusione tra data di scadenza e termine minimo di conservazione (il tmc) ci fa buttare via cibo che potrebbe essere consumato senza alcun rischio. 

  • Da consumare entro: questa dicitura indica la data di scadenza, il termine entro il quale un alimento deve essere tassativamente consumato, perché non è più sicuro. Dopo la scadenza, mangiarlo può essere pericoloso per la salute. 
  • Da consumarsi preferibilmente entro: questo è il tmc,  la data fino alla quale un prodotto conserva tutte le sue proprietà. Dopo il tmc il prodotto può cominciare a perdere la fragranza o l’aroma, ma può essere mangiato tranquillamente anche dopo molto tempo.  

7. Organizziamo bene il frigorifero 

Sistemare correttamente i prodotti in frigorifero fa durare gli alimenti più a lungo, perché ogni alimento ha bisogno di una certa temperatura per non andare a male e ogni scompartimento ha una temperatura diversa

  • La parte meno fredda è lo sportello: qui dobbiamo sistemare tutti gli alimenti a cui basta il fresco come burro, uova, acqua e bevande, salse e marmellate. 
  • Nei cassetti la temperatura è tra gli 8 e i 10 gradi: mettiamo frutta e verdura fresche, che non hanno bisogno di temperature rigide e perché possono contaminare gli altri alimenti.  
  • La parte più fredda del frigorifero è quella sopra i cassetti, qui mettiamo la carne e il pesce fresco
  • Nella parte centrale o in quella più in alto conserviamo affettati e formaggi
  • In alto possiamo conservare per qualche giorno i cibi cotti. 

L’aria fredda ha bisogno di circolare: non ammassiamo troppo cibo, che la blocca ed impedisce che raggiunga tutti gli alimenti, che andranno a male molto più velocemente. 

8. Il congelatore è il nostro alleato 

Se proprio non riusciamo a consumare tutto prima di partire, il congelatore ci viene in aiuto.

Abbiamo troppe verdure e non riusciamo a finirle tutte? Tagliamole a pezzetti e congeliamole. Oppure facciamo una vellutata, un minestrone o qualsiasi ricetta ci piace e conserviamola in porzioni, in contenitori ermetici. Etichettiamoli, così sapremo quando abbiamo congelato ogni cosa. 

Naturalmente cerchiamo di consumare il più possibile prima di partire, eviteremo che inconvenienti durante la nostra assenza, per esempio una interruzione di corrente, rovinino il cibo. 

9. Mai pensato al sottovuoto? 

In pochi secondi, con il sottovuoto eliminiamo fino al 95% delle molecole di ossigeno: è così che gli alimenti conservano tutte le proprietà nutrizionali per tanto tempo, permettendoci di combattere lo spreco.

La macchina per creare il sottovuoto è uno degli strumenti più utili contro lo spreco e oggi possiamo trovarne in commercio anche a prezzi accessibili

10. Non buttare, dona! 

Abbiamo usato tutti gli accorgimenti, ma proprio non riusciamo a usare tutto quello che c’è in casa prima di partire?  

Non buttiamo via il cibo, ma doniamolo a chi ne ha bisogno rivolgendoci ad associazioni, mense per i poveri o centri di accoglienza della nostra zona per vedere se accettano donazioni di cibo.  

Se i prodotti che abbiamo non hanno le caratteristiche per essere accettati da queste organizzazioni, per esempio perché prossimi alla scadenza o perché l’etichetta non è perfettamente leggibile, possiamo sempre darli a familiari o amici che restano in città.

Molto meglio che buttarli via! 

Combattiamo lo spreco alimentare 

La metà di tutto lo spreco alimentare in Italia avviene dentro le nostre case, dove buttiamo via tantissimo cibo che lasciamo andare a male, perché non lo conserviamo nel modo corretto o perché ne compriamo troppo. Secondo Waste Watcher International Observatory on Food & Sustainability, nel 2024 lo spreco alimentare in Italia è aumentato di quasi il 50%! Ogni italiano butta via ogni settimana 683,3 grammi di cibo. Nel 2023 erano 469,4.  

Per combattere la battaglia contro gli sprechi è partito SCRAP THE FOOD WASTE, il progetto di ricerca e sensibilizzazione che portiamo avanti insieme a Will, AWorld e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. 

Questo articolo è realizzato nell’ambito del progetto SCRAP THE FOOD WASTE

“Finanziato dall’Unione europea. I punti di vista e le opinioni espresse sono, tuttavia, solo quelli dell’autore/degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell’Unione Europea o della Commissione Europea e di HADEA, Né L’Unione Europea né HADEA possono esserne ritenute responsabili”. 

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