Reclamo N° 88056

Buongiorno, sono vostro socio dall'anno scorso. Vengo subito al problema: dovendo cambiare residenza (dal Piemonte alla Toscana, in un luogo dove non c'è servizio Tim), ho telefonato al 187 per sapere come fare a dare disdetta del servizio telefonico e collegamento Internet. Mi sono state date le informazioni e mi è stato detto che la Tim si prendeva 30 giorni per disattivare il servizio, ma avrebbe potuto farlo anche dopo una sola settimana, per cui sarebbe convenuto farne richiesta all'ultimo momento, cosa che faccio. In data 11 dicembre invio una raccomandata con ricevuta di ritorno (conservo la documentazione) al Servizio Clienti residenziali Tim con i moduli compilati, le fotocopie dei documenti richiesti e così via, quindi spedisco anche il pacchetto con cui restituisco il modem. Ieri mi arriva la fattura conclusiva, in cui , oltre al previsto costo di disattivazione della linea, mi viene addebitato il costo dell'abbonamento per il periodo 11 novembre - 18 gennaio (euro 91,37 più IVA, per un totale di euro 141,47!) Chiamo immediatamente il 187, obiettando che la disdetta è stata fatta con raccomandata l'11 dicembre e che, come è facile controllare, nessuna telefonata è stata fatta successivamente a quella data; pertanto avrei dovuto pagare solo un mese di abbonamento e non due mesi e 7 giorni. Risposta: poichè la TIM si prende un mese per disattivare la linea, voi dovete comunque pagare, fino a quando la disattivazione non è stata materialmente effettuata. Mi chiedo: perchè devo pagare i ritardi della Tim? Se ci mettono anche un mese a disattivare, sono problemi loro: a mio avviso, previo un controllo delle telefonate effettuate, dovrebbe far fede la data di invio della disdetta tramite raccomandata. Inoltre: se la Tim si prende un mese, perchè a me han fatto pagare un mese e 7 giorni? (dall'11 dicembre, data dell'invio della disdetta al 18 gennaio). Come sempre, questi potentati economici si comportano in modo arrogante, pensando di non aver nulla da temere. Avendo fiducia nella vostra serietà e competenza, torno quindi a rivolgermi a voi, nella speranza di riuscire a risolvere quella che, al di là del danno economico, è una vera e propria beffa ai danni del consumatore. Grazie sentitamente. Rimango in attesa di un vostro gentile riscontro Anna Tancredi [email protected] 3392666863