Reclamo N° 115811
Nicola
28 Agosto 2018
Ho cambiato casa e con essa ho effettuato anche il trasloco della linea TIM fissa/adsl; la nuova linea non rispettava la velocità minima garantita di 2Mbit/secondo (pagavo per una 20 Mbit/secondo).
L'operatore TIM intervenuto in casa ha ammesso che non ci sarebbe stato modo di migliorare la situazione, quindi su suo consiglio ho aperto una segnalazione almeno per non dover pagare il costo del trasloco.
Ho disdetto quindi il contratto con TIM; il 4 luglio mi è arrivata una bolletta da 362,73 euro, composta fra le altre voci da contributo di trasloco (73,20 euro) e addebiti di 89,64 euro e 107,64 euro per le rate *future* del router e del decoder timvision; informatomi sul fatto che tale richiesta non è legale non essendo stata presentata l’informativa della facoltatività della scelta prevista dal regolamento UE n.2015/2120 relativo alla Net Neutrality, ho mandato una pec a TIM dicendo che quegli importi non sono dovuti e chiedendo indietro quanto speso in precedenza per i due oggetti (rispediti indietro).
Mi pare anche che la vendita abbinata di hardware adesso non venga più praticata in quanto illegale.
Questa sera ho ricevuto
- una lettera della società di recupero crediti Cerved in cui mi si intima di pagare l'intera bolletta entro 15 giorni, altrimenti TIM "potrà procedere alla tutela dei propri diritti avviando le più opportune azioni di recupero giudiziale del credito"
- una ulteriore bolletta di TIM con la richiesta di ulteriori 73,85 euro per la chiusura del contratto.
È possibile rimettere questi signori al loro posto ed essere lasciato in pace?
Grazie
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