Luca
02 Ottobre 2018
Lo scorso Gennaio con il favore delle condizioni contrattuali (cambio tariffazione con base mensile anzichè ogni 4 settimane) ho disdetto la line telefonica con TIM effettuando la portabilità a Wind. Come indicato nel messaggio che mi hanno inviato ho optato per mantenere attiva però la rateizzazione del telefono acquistato con loro, impegnandomi quindi a pagare fino al termine dei 30 mesi le rate mancanti di €15 cad. La linea è stata trasferita a nuovo operatore, come da condizioni il telefono ha continuato la sua rateizzazione senza subire penali. A Maggio (circa) si è presentato il problema che avrei dovuto chiudere il conto corrente dove appoggiata la carta di credito della rateizzazione e di conseguenza la cessazione della carta stessa. Mi sono prodigato in vari centri TIM, al 119 telefonicamente e via fax per richiedere il cambio della carta di credito al quale era abbinato il contratto senza però aver successo, anzi, ognuno rimbalzava la palla a qualcun'altro, compreso il centro servizi di Crotone il quale mi inviava nuovamente ad un centro TIM indicando anzichè il numero di telefono il codice fiscale per trovare la linea. Arrivato a Luglio è stata inviata una PEC alla TIM chiedendo nuovamente il cambio informando che avevo fatto tutto quanto in mio potere per cambiare la carta ma non me lo permettevano e io volevo continuare a pagare le rate, informando però che il mio precedente conto sarebbe stato chiuso. Mi contattano via SMS indicando che la pratica era presa in gestione e mi mandano poi a Settembre la lettera di pagamento rate mancanti più la penale per aver recesso anticipatamente il contratto. Rimane mia chiara intenzione voler pagare le rate mancanti del telefono acquistato, sia in un unica soluzione che ratealmente come deciso in portabilità; non accetto però il pagamento delle penali per un recesso da me non voluto se non per inottemperanza del gestore.
