Reclamo N° 91474
Alessandro
20 Marzo 2018
Nel febbraio del 2017 sono stato contattato da un call center per conto di TIM e, invogliato da una serie di informazioni rivelatesi poi in parte anche false, ho attivato una linea fissa "Internet Senza Limiti".
In data 25/02/2017 è stata effettuata l’attivazione dell’utenza telefonica da parte del tecnico TIM, con contestuale decorrenza economica del contratto, senza che fosse attivato il servizio telefonico, nonostante le assicurazioni ricevute dal personale del gestore.
Nell’arco dei 5 giorni lavorativi compresi tra il 27/02/2017 al 03/03/2017, ho effettuato ben 4 segnalazioni di mancata attivazione del servizio telefonico, ottenendo l’attenzione dell’interlocutore tecnico solo al quarto tentativo (sic!), con successiva rimozione dell’evidente problema esistente nel giro di poche ore in data 03/03/2017.
Nelle settimane successive ho più volte segnalato una velocità di navigazione internet molto instabile e bassa, ricevendo risposte evasive tendenti esclusivamente ad escludere qualsiasi responsabilità del gestore telefonico (interferenze, modem, wi-fi degli apparecchi collegati, ecc.).
Ho, quindi, deciso di migrare verso altro operatore, stante l’acclarata inadeguata qualità del servizio ricevuto, risolvendo da quel momento qualunque problema esistente.
Ho regolarmente onorato ogni pendenza economica derivante dal predetto rapporto contrattuale con TIM (anche gli addebiti per migrazione).
In data 15/01/2018 ho ricevuto una fattura, con la quale mi vengono addebitati € 28,54 per “annullamento sconto Internet Senza Limiti per cessazione anticipata”.
Ho provveduto ad inviare immediatamente un fax in cui ho ritienuto di dover puntualizzare quanto segue:
• La cessazione del servizio è da imputare in via esclusiva alla scarsa qualità del servizio ricevuto da TIM e alla dubbia professionalità dimostrata dalla quasi totalità degli addetti alla risoluzione dei problemi tecnici;
• Durante la presentazione dell’offerta sono state fornite diverse informazioni risultate poi false e tendenti esclusivamente all’accaparramento del cliente, ma non è stato mai evidenziato che la tariffa mensile era scontata in una certa misura a condizione di rispettare un periodo minimo di fruizione del servizio, né gli articoli del contratto trattano la possibilità di revocare detti sconti e addebitarli al cliente, tantomeno dopo 8 mesi dalla chiusura del rapporto contrattuale;
• Risulta, invece, dall’articolo 33 del contratto che per ognuno dei cinque giorni lavorativi compresi tra il 25/02/2017 e il 03/03/2017 spetterebbe a me un indennizzo di € 7,80 giornalieri per un totale di € 39,00.
Pertanto ho proposto la compensazione delle reciproche pendenze economiche, con evidente indubbio vantaggio per il gestore telefonico, riservandomi il diritto, in caso contrario, di portare la questione in qualunque sede ritenuta opportuna.
A metà febbraio ho ricevuto un sollecito di pagamento con cui TIM minaccia azioni di recupero crediti e l'iscrizione del mio nominativo nella banca dati S.I.Mo.I.Tel. (a quanto pare mai attivata).
Ho quindi, ancora una volta, provveduto a contattare TIM chiedendo spiegazioni (non si sono mai degnati di chiamarmi nonostante avessi sollecitato più volte un contatto), venendo così a conoscenza del fatto che TIM aveva chiuso il mio reclamo con esito negativo.
In data 09/03/2018 ho ricevuto comunicazione scritta da parte di TIM con la quale mi informano "... di aver effettuato i dovuti controlli dai quali non si evincono elementi che ci consentano di accogliere la tua richiesta...". Allo stato attuale, quindi, TIM conferma la richiesta di € 28,54 asserendo che la procedura è prevista dalle Condizioni Generali di Contratto (assolutamente falso in quanto citato esclusivamente negli allegati esplicativi dell'offerta commerciale), ma non trova traccia delle segnalazioni di guasto da me avanzate che mi attribuirebbero il diritto al riconoscimento di un indennizzo per i disservizi subiti (sic!).
Il 13/03/2018 ho inoltrato reclamo presso AGCOM allegando tutta la documentazione in mio possesso.
Il 20/03/2018 mi viene recapitato un altro sollecito di pagamento per la fattura scaduta.
Impossibile negare l'esistenza di prove a favore del mio diritto, eccessivamente tardiva e inappropriata la richiesta di TIM.
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