Reclamo N° 123117

A seguito dei frequenti rincari del canone mensile, rispetto a quello concordato nel contratto sim ricaricabile dell’utenza con abbinato HUAWEY P9 del novembre 2016, ricevuto Vs sms di possibilità di recesso senza penali per variazione modifiche contrattuali da voi proposte, mi recavo in un centro Vodafone (Via Prenestina RM) e contattavo il 190, per una offerta migliorativa e informazioni sulla possibilità di recedere senza costi imprevisti per lo scrivente. Entrambi gli addetti VODAFONE mi riferivano che potevo recedere prima della data in cui il canone sarebbe aumentato senza aggravio di costi e poi procedere con normale portabilità presso altro operatore. Nessuna indicazione mi veniva fornita né verbalmente al centro VODAFONE, quanto al 190 nel luglio 2018 circa le modalità operative di recesso differenti rispetto a quelle verbali tramite operatore e che era sufficiente la chiamata in corso al momento al 190 come esercizio di recesso per modifica condizioni contrattuali. Infatti sulla Vs pagina https://www.vodafone.it/portal/Privati/Per-il-Consumatore/Home/vodafone-informa tra le varie opzioni è prevista la modalità di recesso anche tramite operatore 190. Nella prima settimana di agosto 2018 il mio numero non senza difficoltà (oltre 10 gg ) diviene utente TRE. Il giorno 4 ottobre, ricevo nella mia casella postale la fattura VODAFONE per un importo di 340 euro, di cui 246 per recesso anticipato ( iva sclusa) e 40 per rate telefono. Mi sembra scorretta una simile condotta in quanto il mio recesso da VODAFONE, è avvenuto esclusivamente a seguito dei VS continui rincari sul canone mensile, rispetto a quanto contrattualizzato a novembre 2016 con vincolo a 30 mesi e che i Vs canali istituzionali riportano delle procedura operative di recesso che ho adempiuto tramite operatore 190. La mia richiesta è che mi vengano addebitate esclusivamente le 40 euro delle rate del telefono.