Reclamo N° 132959

Buongiorno nella bolletta Vodafone di agosto 2018 c'era la seguente comunicazione:"A partire dalla prima fattura emessa dopo il 10 novembre 2018 la tua offerta di rete fissa aumenterà di 2,50 euro al mese... Ai sensi dell'art.70 comma 4 del Decreto Legislativo 1° agosto 2003 n. 259, della Delibera 519/15/CONS e delle condizioni generali di contratto hai diritto a recedere dal contratto o passare ad altro operatore senza penali nè costi di disattivazione fino al giorni prima della variazione contrattuale, ossia fino al giorno precedente all'emissione della prossima fattura, specificando come causale del recesso "modifica delle condizioni contrattuali" Io ho mandato via PEC la disdetta in data 27.10.2018, credendo che la data della modifica contrattuale fosse il giorno 10 novembre 2018 (data da cui, secondo l'avviso, sarebbe scattato l'aumento, e quindi la modifica contrattuale). Nella fattura di chiusura Vodafone mi addebita quasi 160 euro di contributi di disattivazione e oneri vari, sostenendo, dopo un mio reclamo per ora solo telefonico, che la PEC dovevo inviarla entro il 18 ottobre 2018, data di emissione della fattura successiva a quella dell'avviso e quindi data antecedente la modifica contrattuale. mi chiedo: - è corretto il loro modo di agire? Mi pare abbastanza ingannevole il modo il cui hanno spiegato come determinare la data entro cui comunicare il recesso. - nella lingua italiana "ossia" è anche una congiunzione disgiuntiva, che prevede una scelta tra l'alternativa "a" oppure/ossia l'alternativa "b", quindi in termini strettamente lessicali si poteva intendere che la PEC di recesso la potevo mandare entro la data di variazione contrattuale 10.11.2018 oppure entro la data di emissione della prossima fattura 19.10.2018. e quindi la mia PEC di disdetta inviata il giorno 27.10.2018 è stata tempestiva. Vi ringrazio per l'attenzione Paolo