Reclamo N° 117162
Loredana
04 Settembre 2018
In data 4 luglio, fornisco online codice di migrazione appartenente a mio marito per passare da Fastweb a Vodafone (adsl): l’operatore NON fa registrazione telefonica del contratto e mi dice che il contratto arriverà insieme al modem per essere sottoscritto dall’intestatario e reinviato. Specifico di non poter effettuare il cambio di gestore prima di 2 mesi, ma l’operatore mi rassicura dicendo che sarà vincolante la data di spedizione del contratto sottoscritto e che questo garantirà la continuità del servizio. Per questo non fornisco dati bancari per l’addebito dei canoni. Ricevuta la mail poco dopo, rilevo via mail un costo una tantum di 50 euro di cui l’operatore non aveva parlato, pertanto mi insospettisco e decido di recedere ancor prima che la procedura di migrazione abbia inizio: il giorno 5 luglio ricevo il codice della pratica, perciò il 7 contatto il servizio clienti per disdire con operatore, che sembra (dopo estenuante tentativo di dissuadermi) avviare la procedura di disdetta. Chiedo che mi invii una mail che lasci traccia dell’avvio della disdetta, ma mi invia solo un sms lo stesso giorno a fine conversazione. Nel frattempo, rifiuto il contratto e il modem al corriere. Ma il mio incubo è già iniziato: Vodafone mi contatta ogni giorno, mostrando di non recepire la disdetta. Ogni operatore mi contatta con l’intento di parlare con mio marito che non c’è mai, ma così tanto mai che il codice di migrazione non sa cosa sia, nè l’ha mai dato a Vodafone. Nei giorni 5 e 16 luglio, di contro, Fastweb mi propone variazioni contrattuali (prezzo più basso, nuovo modem, nessun vincolo contrattuale) che accetto con registrazione telefonica in entrambi i casi. Il giorno 18 infatti ricevo e ritiro nuovo modem Fastweb. Ma Vodafone non smette di contattarmi: insistono nel voler parlare con mio marito (loro che, con mio marito non avevano parlato mai... pertanto il contratto che validità dovrebbe mai avere in assenza di una mia assunzione di responsabilità di delega). Ed è sempre il 18 luglio che per caso riesco a far parlare una operatrice Vodafone (l’ennesima) direttamente con mio marito il quale misconosce il contratto e dichiara di non sapere assolutamente di cosa Ella parli. Tuttavia, l’operatrice, mestamente risponde di non poter garantire che il giorno 20 non saremo contrattualmente passati a Vodafone. Il 19 luglio contatto Fastweb per valutare se la migrazione è realmente in atto. In due circostanze gli operatori Fastweb mi rassicurano: nessuna migrazione in atto. Tuttavia il giorno 20 la linea adsl e voce è definitivamente disattivata. Il contratto Netflix è inutilizzabile, quello Sky solo parzialmente. Il pc e la stampante Wi-Fi inutilizzabili. Contattare Fastweb è possibile solo a pagamento, ma nessuno recepisce il concetto che la dismissione è fraudolenta. Ci vengono dunque addebitati i costi di recesso anticipato (circa 150€) e non posso più riacquistarne uno nuovo con i vantaggi che Sky e Fastweb dedicano ai clienti homepack. Inutile descrivere i disagi: un bambino a casa con febbre senza la tivù preferita e un marito che dopo aver lavorato 12 ore non può guardare tv (l’on demand non è più attivo) per 45 giorni. Ad oggi, dopo aver attivato un nuovo contratto a mio nome, non ho ancora connessione, non so a che punto sia la linea Vodafone: per telefono garantiscono che il contratto è in chiusura, ma 5 giorni fa un nuovo messaggio rassicura che la linea è in attivazione. Domanda: ma in che paese viviamo?
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