
Reclamo N° 205170

Domenico
30 Luglio 2020
Nel giugno 2018 aderivo ad una offerta Wind/Infostrada per telefonia fissa e Internet, con installazione di modem della compagnia telefonica.
Purtroppo, già nei primi giorni di utilizzo, ho dovuto constatare che la rete wireless era sostanzialmente inutilizzabile in quanto assente per la gran parte della giornata. Dopo un paio di telefonate al NV, si è appurato che il problema era dovuto all'eccessiva distanza della mia abitazione dalla più prossima cabina telefonica.
Ho quindi inviato la comunicazione di recesso tramite raccomandata e poi confermata la decisione anche al telefono all'operatore che mi informava che avrei dovuto pagare 65 € per la recessione.
Dopo qualche mese, a settembre, ho ricevuto la bolletta da pagare pari a 268,94 €. Tale importo comprendeva anche il costo del modem (173 €), che io, però, ho restituito al mittente in quanto, ovviamente, per me, del tutto inutile.
Per cui ho pagato la differenza fra 268,94 e 173, effettuando un bonifico di 95,94 €, pensando in tal modo di assolvere ai miei obblighi.
Sennonchè, a distanza di un paio d'anni, la Wind si è rifatta viva chiedendo il pagamento di 191,86 € per inadempienza contrattuale.
Ora io mi chiedo:
considerando che il modem Wind io glielo già restituito, è giusto che mi venga chiesto questo pagamento?
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