Mangimi per cani e gatti

Agostino Macrì
13 Febbraio 2013
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In Italia il numero di animali da compagnia (pesci, uccelli, conigli, rettili, animali esotici, ecc.) si avvicina ai 50 milioni. Di questi i cani ed i gatti sono circa 14 milioni e da uno studio molto recente risulta che il 55,3% delle famiglie italiane possiede un cane o un gatto. Questi animali, che in natura sono prevalentemente carnivori, si sono perfettamente adattati agli “stili di vita” dell’uomo modificando in parte anche le proprie abitudini alimentari. Fino a non molti anni venivano nutriti prevalentemente degli avanzi del pasto dei loro padroni o di sottoprodotti della macelleria (frattaglie, interiora, ecc.) che si acquistavano a poco prezzo; ai gatti veniva anche affidato l’incarico di cacciare piccoli roditori dei quali si nutrivano. La fisiologia alimentare dei cani e dei gatti è stata oggetto di numerose indagini scientifiche che hanno permesso di conoscere meglio le loro esigenze nutrizionali ed anche approntare delle diete in cui i diversi nutrienti sono presenti in modo bilanciato e funzionale alla condizioni di vita di questi animali. Sulla base di queste osservazioni scientifiche è stato così possibile preparare dei mangimi completi di tutte le sostanze nutritive e che, sostanzialmente, sono un piatto “unico” in grado di soddisfare i fabbisogni degli animali. Tali mangimi si trovano in commercio in forma “umida”, “secca” o come “snack”. Sono costituiti prevalentemente da carne di varie specie animali (bovino, pollo, pesce, ma non mancano il cervo e lo struzzo), su un supporto di cereali rappresentato spesso da riso, ma anche mais e patate o altri cereali. Come per gli alimenti destinati all’uomo è possibile aggiungere vari additivi alimentari come conservanti, stabilizzanti, conservanti, coloranti, aromatizzanti. Sono anche disponibili dei mangimi “dietetici” formulati per alimentare gli animali che presentano delle patologie e che non possono essere alimentati con i mangimi comuni. La loro somministrazione dovrebbe però avvenire dopo aver acquisito un consiglio da parte del veterinario che tiene in cura l’animale. La produzione dei mangimi per gli animali è regolamentata da norme comunitarie di cui la più recente è il Regolamento 767/2009 che fornisce il quadro completo delle modalità di produzione e controllo che debbono essere seguite dai produttori. In sintesi, le norme comunitarie prevedono un elenco positivo delle materie prime che possono essere impiegate per la produzione dei mangimi, l’elenco degli additivi utilizzabili ed anche i livelli di tolleranza delle sostanze “indesiderabili” che possono trovarsi nel prodotto finito. E’ interessante notare che le concentrazioni ammesse di taluni additivi (es. nitrati e nitriti) sono più basse di quelle consentite per gli alimenti per l’uomo. La stessa cosa vale per alcuni contaminanti come il mercurio dove i limiti di tolleranza sono più restrittivi che per gli alimenti destinati all’uomo. La maggiore severità è dovuta al fatto che la dieta dell’uomo è molto varia e quindi il pericolo di un accumulo di una determinata sostanza chimica è minore rispetto agli animali la cui dieta può essere fissa e basata sul consumo costante di uno stesso mangime. I vari tipi di carne utilizzati per la produzione dei mangimi sono in genere i tagli meno pregiati oppure dei sottoprodotti trasformati in farine. Il loro valore nutrizionale è inalterato, ma hanno dei costi ovviamente molto inferiori alla carne o al pesce destinati all’alimentazione umana. I mangimi che si ottengono e che vengono messi in commercio sono molto sicuri anche da un punto di vista microbiologico in quanto vengono ottenuti con processi industriali che di fatto li sterilizzano eliminando i microrganismi patogeni eventualmente presenti. Come accennato, i mangimi sono disponibili sia umidi sia secchi. Si tratta di un particolare importante perché i mangimi umidi hanno una percentuale di acqua anche superiore al 70%, mentre in quelli secchi l’acqua è di poco superiore al 10%: in pratica, a parità di prezzo, i nutrienti contenuti nei mangimi umidi costano molto di più di quelli secchi. Sulle etichette delle singole confezioni dei mangimi deve essere riportato il valore dell’umidità e in ordine decrescente l’elenco degli ingredienti con cui è stato preparato il mangime, inclusi anche gli additivi aggiunti. Vengono inoltre riportati i valori nutrizionali e spesso anche le modalità di somministrazione agli animali, oltre alla data di scadenza. I mangimi sono prodotti industrialmente e sono soggetti a procedure di autocontrollo nell’interno delle aziende ed anche a controlli pubblici che generalmente vengono effettuati dai servizi veterinari delle ASL. Il numero di mangimi in commercio per i cani ed i gatti è ormai molto vasto e tale da coprire ogni esigenza nutrizionale dei nostri animali. Possono essere acquistati in negozi specializzati, nei normali negozi alimentari, nelle farmacie, nei supermercati ed anche su internet in siti specializzati dove esiste una ampia disponibilità di scelta. Si tratta di un settore merceologico in cui sono presenti molti “brand” per cui c’è una concorrenza molto vivace tra le varie aziende che si esprime con vari messaggi pubblicitari in cui vengono esaltate le proprietà dei vari mangimi. Queste pubblicità tendono ad evidenziare le proprietà nutrizionali dei singoli mangimi, la qualità e l’originalità degli ingredienti, il “grado” di soddisfazione degli animali ed ogni altro aspetto “positivo” che la fantasia degli autori degli “spot” può individuare. Come per tutte le pubblicità, i messaggi sono accattivanti e tali da indurre all’acquisto di questo o quel mangime. La realtà è ben diversa perché non esistono differenze significative come qualità nutrizionali e di sicurezza tra i vari mangimi e non bisognerebbe farsi attrarre dai messaggi pubblicitari o dall’aspetto esteriore delle confezioni che alle volte sono mendaci. Può invece essere utile chiedere un consiglio al Medico Veterinario, cui ci si rivolge per la normale assistenza, su quale tipo di mangime acquistare e soprattutto quanto se ne deve somministrare. Per ragioni soprattutto economiche può essere utile somministrare ai nostri animali quegli alimenti (carne, latte, uova, pesce) che spesso avanzano dalla nostra alimentazione. Alle volte può anche essere conveniente preparare delle porzioni abbondanti pensando anche ai nostri animali. In conclusione il consiglio che si può dare è quello di rivolgersi con fiducia ai mangimi in commercio per i cani ed i gatti in quanto la loro qualità e sicurezza è garantita, facendo attenzione alle etichette in merito alla data di scadenza. Altro requisito da controllare è il prezzo facendo attenzione non tanto al costo della singola confezione quanto a quello unitario al kg, ricordando che le confezioni monodose hanno ovviamente dei prezzi più elevati. Gli animali, come noi esseri umani, vanno incontro alle patologie dovute ad eccessi alimentari: è raccomandabile quindi dare razioni contenute e farli muovere. Portare il proprio cane a fare delle “vigorose” passeggiate fa bene a lui e “costringe” ad un sano movimento anche il proprietario! Data: 13 febbraio 2013  
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