L’esperto risponde su… vacanze sulla neve annullate per Covid
Ho prenotato per Gennaio la settimana bianca, ma ho paura che le mie vacanze sulla neve saranno annullate per il rischio Covid. Perderò i soldi della caparra?
Purtroppo la situazione attuale non ci dà molte certezze, tuttavia nel caso di vacanze sulla neve annullate è necessario fare alcune distinzioni:
- se è il consumatore che decide di non partire perché ha cambiato idea o non si sente sicuro, pur non essendoci restrizioni si devono considerare gli accordi contrattuali e quindi i termini per la disdetta: se questi sono già passati, c’è il rischio che la controparte (che sia una compagnia di trasporti, un tour operator, un albergo o altro) non riconosca legittimamente alcun rimborso, voucher o compensazione di altro tipo. Conviene in ogni caso comunicare per iscritto l’annullamento e se necessario chiedere l’aiuto dei nostri esperti.
- Nel caso del consumatore che non può partire perché è in quarantena o in isolamento fiduciario (trattandosi di motivazioni equiparabili ad un impedimento dovuto alla malattia) consigliamo di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno alla compagnia o all’albergo spiegando la situazione, allegando il certificato medico che attesta la malattia (o la quarantena) e chiedendo il rimborso del biglietto che tuttavia è soggetto alla policy dell’operatore, salvo il caso che il consumatore sia assicurato per questi inconvenienti. Anche in questo caso gli esperti della nostra associazione sono disponibili a supportare i consumatori in difficoltà.
- In caso invece di restrizioni stabilite dall’Autorità per la zona di provenienza o per quella di destinazione, il consumatore ha diritto all’indennizzo integrale o a un voucher (se previsto dalla normativa di emergenza, altrimenti il rimborso dovrà avvenire in denaro).
Visto il clima di incertezza è preferibile adottare alcune precauzioni in fase di prenotazione:
- rispetto ai trasferimenti è meglio scegliere le tariffe che consentano la cancellazione o la variazione gratuita della data di partenza. Queste opzioni hanno dei costi più elevati rispetto alla tariffa standard ma in tempo di pandemia la flessibilità del viaggio diventa elemento fondamentale;
- per quanto riguarda la prenotazione dell’alloggio, è meglio prediligere le cosiddette “tariffe piene” che permettono, pagando un po’ di più, di cancellare la propria vacanza anche nell’imminenza del check-in (ottenendo comunque un rimborso). In ogni caso prima di prenotare, vista la situazione, si può chiedere per iscritto alla struttura cosa prevede in caso di annullamento a causa dell’emergenza sanitaria.
Autore: Massimiliano Dona
Data: 20 dicembre 2021
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