Phishing: cosa fare

Redazione UNC
9 Gennaio 2015
Condividi su
Molti utenti bancari e possessori di carte di credito sono rimasti vittime di una frode informatica detta “phishing” e ideata allo scopo di rubare i dati personali, come il numero di carta di credito o le chiavi di accesso al servizio di home banking. Il phishing, che è una combinazione di termini inglesi, viene attuato da truffatori che inviano false e-mail apparentemente provenienti da una banca o da una società emittente di carte di credito. Le e-mail utilizzano il logo, il nome e il layout tipico dell’azienda imitata, invitando il destinatario a collegarsi tramite un link ad un sito Internet del tutto simile a quello della banca e ad inserirvi, generalmente attraverso una finestra pop-up che si apre dallo stesso link, le informazioni riservate. Grazie ai dati ottenuti con l’inganno, il truffatore può effettuare transazioni bancarie a nome della vittima o sfruttare la sua carta di credito. Il phishing viene attuato da truffatori che inviano false e-mail di cui si fornisce un esempio. “Gentile utente, durante i regolari controlli sugli account non siamo stati in grado di verificare le Sue informazioni. In accordo con le regole di … abbiamo bisogno di confermare le Sue reali informazioni. E’ sufficiente che Lei completi il modulo che Le forniremo. Se ciò non dovesse avvenire saremo costretti a sospendere il suo account”. In proposito, la centrale d’allarme per attacchi informatici dell’ABI ha fornito alcuni consigli. • Diffidate di qualunque e-mail che vi richieda l’inserimento di dati riservati riguardanti codici di carte di pagamento, chiavi di accesso al servizio home banking o altre informazioni personali. La vostra banca non richiederà tali informazioni via e-mail. • E’ possibile riconoscere le truffe via e-mail con qualche piccola attenzione, generalmente queste e-mail: – non sono personalizzate e contengono un messaggio generico di richiesta di informazioni personali per motivi non ben specificati (es. scadenza, smarrimento, problemi tecnici); – fanno uso di toni “intimidatori”, ad esempio minacciando la sospensione dell’account in caso di mancata risposta da parte dell’utente; – non riportano una data di scadenza per l’invio delle informazioni. • Non cliccate sui link presenti in e-mail sospette, in quanto questi collegamenti potrebbero condurvi a un sito contraffatto, difficilmente distinguibile dall’originale. Anche se sulla barra degli indirizzi del browser viene visualizzato l’indirizzo corretto, non vi fidate: è possibile infatti per un hacker visualizzare nella barra degli indirizzi del vostro browser un indirizzo diverso da quello nel quale realmente vi trovate. • Diffidate inoltre di e-mail con indirizzi web molto lunghi, contenenti caratteri inusuali, quali in particolare @. Quando inserite dati riservati in una pagina web, assicuratevi che si tratti di una pagina protetta: queste pagine sono riconoscibili in quanto l’indirizzo che compare nella barra degli indirizzi del browser comincia con ‘‘https://’’ e non con ‘‘http://’’ e nella parte in basso a destra della pagina è presente un lucchetto.

Autore: Unione Nazionale Consumatori Data: luglio 2014
Condividi su: