CANONE RAI: no a chi ha un telefonino

Redazione UNC
27 Luglio 2023
Condividi su

Tra le ipotesi al vaglio del ministero dell’Economia per togliere il canone Rai dalla bolletta della luce, c’è quella di farlo pagare a chi ha un’utenza telefonica mobile.

Roma, 27 luglio 2023 – “Faremo le barricate contro l’ipotesi di far pagare il canone Rai a chi ha un telefonino. Un argomento, quello dei nuovi device, che è stato ampiamente risolto dalla Nota del ministero dello Sviluppo Economico del 20-04-2016 che ha escluso dal pagamento del canone computer, smartphone, tablet, ed ogni altro dispositivo se privi del sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare. Non accetteremo alcun passo indietro! Sarebbe una prevaricazione mettere le mani nelle tasche degli italiani solo perché hanno uno smartphone!” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la dichiarazione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, secondo la quale c’è una pluralità di ipotesi di riforma del canone Rai allo studio: dallo scorporare una quota relativa agli investimenti sostenuti dalla Rai sulla fiscalità generale a farlo pagare a chi ha un’utenza telefonica mobile.

“Da sempre proponiamo di eliminare il canone Rai, continuando a finanziare il servizio pubblico con la fiscalità generale. Sarebbe più equo considerato che oggi il canone lo pagano anche i poveri assoluti, salvo abbiano 75 anni o più, un’ingiustizia vergognosa. Non possiamo, quindi, che dire si alla proposta di spostare sulla fiscalità anche solo una parte del canone” conclude Dona.

Il ministro Giorgetti, in audizione in commissione di Vigilanza, ha dichiarato: “va aperta una riflessione sul pagamento del canone, attualmente legato al presunto possesso di un apparecchio televisivo. Ma le nuove modalità di sviluppo e di fruizione, come dimostra RaiPlay, consentono di fruire dei contenuti Rai usando vari device. Qualora il presupposto diventasse il possesso di un’utenza telefonica mobile, si avrebbe un aumento della platea e quindi una riduzione del costo pro capite del canone. Oggi sono 21 milioni i cittadini che lo pagano, mentre le utenze telefoniche attiva sono 107 milioni“. Ammettendo, per fortuna, che questo meccanismo comporterebbe però “problemi di applicazione, relativi al calcolo di utenze per nucleo familiare: andrebbe individuato un tetto massimo per evitare il pagamento di una somma più elevata“.

Condividi su: