CODICE STRADA: no a durata del giallo a 3 secondi e altre modifiche pericolose

Redazione UNC
23 Settembre 2020
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Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori Unc esprime apprezzamento per il rinvio in Commissione del testo del nuovo Codice della strada. Vanno ripensate norme che aumentino la sicurezza stradale. Roma, 23 settembre 2020 – “Meno male che la Camera ha rinviato in commissione Trasporti il testo di modifica al Codice della strada! Speriamo che ora non si pensi a norme ideologiche ma solo a rafforzare la sicurezza stradale. Il test.o unificato va stracciato, dato che avrebbe prodotto un vero e proprio disastro, come la legalizzazione della durata del giallo pari ad appena 3 secondi, un tempo che sarebbe servito solo a provocare incidenti e a far fare cassa ai comuni con i semafori vampiri, visto che in realtà ci vorrebbero minimo 4 secondi per un incrocio sicuro, 5 nel caso sia presente un semavelox o il limite di velocità sia di 70 km/h e oltre” afferma l’avv. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. L’associazione ricorda che il tempo di reazione per un conducente attento e pronto è di circa un secondo, durante il quale, se uno viaggia anche solo a 50 Km/h, percorre già 15 metri, portandosi quindi in prossimità del semaforo. Poi bisogna aggiungere lo spazio di frenatura, per un totale 28 metri. E’ evidente, quindi, che se il giallo durasse solo 3 secondi molti automobilisti sarebbero costretti a passare con il rosso, non avendo il tempo di fermarsi in condizioni di sufficiente sicurezza come prescrive l’art. 41, comma 10, del Cds. “Vanno riviste anche le norme appena entrate in vigore con il blitz del Dl Semplificazioni, come la possibilità di autovelox fissi sulle strade urbane, introdotto senza la garanzia da noi chiesta di un vero e proprio controllo da parte del Prefetto, a cominciare dalla fissazione di un limite di velocità congruo per il tipo di strada” prosegue Dona. “Invece di aumentare i vigili, si introducono nuove figure tipo gli ausiliari della sosta, ossia vigili di serie B privi delle giuste competenze per dare le multe che servono per sanzionare le infrazioni realmente pericolose. Per non parlare delle inutili norme ideologiche, come quella assurda di consentire ai ciclisti di guidare contromano” conclude Dona. L’associazione ricorda che secondo il loro recente studio, che ha elaborato i dati Istat-Aci, le multe per il mancato rispetto della precedenza (art. 145 Cds), che produce il 13% degli incidenti totali, sono pari ad appena lo 0,18%,  quelle per il mancato rispetto della distanza di sicurezza (art. 149 cds), che determina il 9% degli incidenti, sono lo 0,07%, per i sorpassi pericolosi (art. 148 Cds) lo 0,17%, per l’uso del cellulare (art. 173 Cds) lo 0,8%, per l’uso del casco lo 0,32%. A fare il pieno, invece, sono le multe che ora il nuovo testo del Cds intende rafforzare, ossia quelle per divieto di sosta (art. 157 e 158 Cds), pari al 17,64% (20,3% per i vigili), per le ztl (art. 7 Cds), pari al 50,48% (58,57% per i vigili), per un totale pari al 68,12% (78,87% per la polizia locale), consentendo di dare le multe non solo a imprecisati dipendenti comunali ma anche a società private che gestiscono la sosta di superficie regolamentata e/o dei parcheggi.
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