PAY TV: segnalazione all’Antitrust per i rimborsi Sky

Redazione UNC
29 Aprile 2020
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Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori Unc segnala all’AGCM le modalità di rimborso per abbonati di Sky Sport e Sky Calcio. La promozione doveva essere automatica e più visibili sul sito. Roma, 29 aprile 2020 – “Sarà l’Antitrust a stabilire se Sky ha ostacolato l’adesione alla “promozione emergenza coronavirus” prevista sui pacchetti Calcio e Sport degli abbonati, come molti consumatori ci hanno segnalato”. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Presidente di Unione Nazionale Consumatori, annunciando la segnalazione dell’associazione all’Autorità Antitrust per le modalità dello sconto agli abbonati della pay tv. Nelle scorse settimane, Sky aveva accolta la richiesta della nostra associazione di scontare gli abbonamenti Sky Sport e Sky Calcio per l’impossibilità di trasmettere gli eventi sportivi previsti, a causa del Coronavirus. Il problema è che lo sconto non è automatico ma va richiesto dal consumatore con la conseguenza che molti non lo hanno fatto. “La notizia dello sconto non è stata comunicata adeguatamente -spiega l’avvocato Dona- non è apparsa praticamente su nessun organo di informazione, non è nell’home page del sito di Sky ma si trova, dopo una lunga caccia al tesoro, nella pagina nascosta del ‘Fai da te’. Molti consumatori, inoltre, ci hanno scritto lamentando di non essere riusciti a concludere la procedura o di averlo fatto dopo numerosi problemi tecnici”. “Alla luce di queste segnalazioni -aggiunge il Presidente Dona- abbiamo depositato un esposto all’Antitrust affinché verifichi le modalità scelte dall’azienda per il rimborso. Anche perché, ricordiamo, che non si tratta di una gentil concessione di Sky, di un atto di liberalità come vogliono far credere ai loro clienti (è scritto nell’annuncio: “vogliamo esserti ancor più vicino” ndr), ma di un atto dovuto, che pure non escluderà contenziosi per tutte quelle persone che riterranno di aver subito un maggior danno. Per gli abbonati di Sky Sport e Sky Calcio si è verificata, infatti, una indubbia diminuzione di contenuti e, per quanto non sia un disservizio, la legge prevede che sia il fornitore dell’obbligazione divenuta impossibile a sobbarcarsene il costo” conclude Dona.
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