TELEFONIA: chiesta l’espulsione delle compagnie da Consumers’ Forum

Redazione UNC
22 Marzo 2018
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Comunicato stampa Unione Nazionale Consumatori Le compagnie telefoniche vanno espulse da ogni organismo e tavolo di lavoro. Dopo bollette 28 giorni, stop al dialogo! Roma, 22 marzo 2018 – L’Unione Nazionale Consumatori ha formalmente chiesto l’espulsione delle società telefoniche Tim, Vodafone, Wind e Fastweb da Consumers’ Forum, l’associazione che raggruppa imprese e rappresentanti dei consumatori, oltre che da ogni altro tavolo di lavoro con i consumatori, a livello nazionale ed europeo. “Non possiamo accettare di sedere accanto alle aziende protagoniste dello scandalo delle bollette a 28 giorni. Hanno dimostrato un così grave disinteresse per i diritti dei consumatori, ma anche disobbedienza verso gli ordini e le diffide delle Authority intervenute a più riprese sulla vicenda, che non possiamo più discutere con loro di responsabilità sociale d’impresa. Sarebbe un controsenso!” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per questo abbiamo formalmente richiesto la loro espulsione da Consumers’ Forum e da tutti gli altri organismi, nazionali ed europei, dove si discute di responsabilità sociale d’impresa” prosegue Dona. “Dal 1955 abbiamo sempre cercato di privilegiare la strada del confronto e della dialettica, ma in questo caso, per la prima volta nella nostra storia, ci vediamo costretti a chiedere l’esclusione di queste aziende da ogni consesso che si ispiri al dialogo tra imprese e consumatori” conclude Dona. Secondo l’associazione di consumatori, il comportamento assunto da queste aziende, come ribadito da ultimo proprio ieri dall’AGCM, rischia di rappresentare “un danno grave e irreparabile per la concorrenza e per i consumatori”: va da sé che queste condotte siano contrarie allo spirito e allo statuto di Consumers’ Forum che promuove iniziative di dialogo tese a “ricercare le soluzioni e le proposte per creare le migliori condizioni di vita e di benessere per tutti i cittadini” e, inoltre, dovrebbe proprio “migliorare il livello di informazione e trasparenza sulla qualità e sulla sicurezza dei prodotti e servizi”.
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