La fine del mercato di tutela e le problematiche del settore energia: le nostre proposte ai partiti

Marco Vignola
23 Giugno 2021
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Un’ulteriore proroga ha fatto slittare al 10 gennaio 2024 lo stop definitivo al regime di maggior tutela (inizialmente previsto per il 1° luglio 2019 dalla Legge 4 agosto 2017, n. 124 e poi prorogato una prima volta al 1° luglio 2020 ed ulteriormente al 1° gennaio 2023). Come Unione Nazionale Consumatori siamo preoccupati che questa decisione possa creare una situazione di difficoltà ai clienti domestici, in un settore fondamentale come quello delle forniture di elettricità e gas e che è già caratterizzato dalla numerosità di pratiche commerciali scorrette, da una scarsa consapevolezza dei consumatori e da problematiche tecniche frequenti e di difficile risoluzione.

I principali problemi lasciati irrisolti sono:

  1. La fine del ruolo dell’Autorità dell’energia nello stabilire trimestralmente i prezzi di riferimento di elettricità e gas.
  2. La cessazione dell’acquisto sul mercato all’ingrosso dell’elettricità per i clienti del Servizio di Maggio Tutela da parte dell’Acquirente Unico.
  3. La concentrazione dell’80% dei volumi di vendita di energia nei primi 4 gruppi societari italiani
  4. La mancata definizione, ad oggi, del destino che avranno dal 10 gennaio 2024 gli oltre 23 milioni di clienti attualmente forniti nel Servizio di Maggior Tutela.
  5. La mancata definizione di sistemi di tutela per i clienti vulnerabili (famiglie economicamente disagiate e/o socialmente deboli).

Per questi motivi è evidente che la fine del Mercato Tutelato, senza importanti interventi correttivi, anziché una maggiore concorrenza, produrrà una situazione sostanzialmente oligopolistica, con la inevitabile conseguenza di provocare un aumento dei prezzi dell’elettricità e del gas per i clienti domestici.

Esprimere queste preoccupazioni non significa che Unione Nazionale Consumatori è contraria ad un corretto sviluppo del mercato libero nel settore energetico; anzi vediamo con  favore che un sempre maggior numero di clienti domestici possa fare una scelta libera e consapevole, ma ciò deve avvenire in un mercato realmente libero, concorrenziale, adeguatamente regolato ed in grado di evitare che operatori senza scrupoli facciano sottoscrivere ai clienti domestici meno esperti contratti di fornitura acquisiti con false informazioni e talvolta con truffe e raggiri.

In questa prospettiva, gli interventi da adottare dovrebbero essere i seguenti:

  1. Continuare a mantenere il ruolo di centrale di acquisti di elettricità e gas di Acquirente Unico sui mercati all’ingrosso per i clienti domestici vulnerabili e per la Pubblica Amministrazione e costituire un organismo interno all’Acquirente Unico, formato da soggetti rappresentativi dei consumatori e della Pubblica Amministrazione, per la determinazione delle strategie di acquisto dell’energia e per la realizzazione di sinergie tra lo Sportello per il consumatore e le stesse Associazioni dei consumatori.
  2. Definire una nuova regolamentazione finalizzata a rinnovare l’albo delle Società abilitate alla vendita di energia ai clienti domestici, con l’obiettivo di sfoltire il numero dei soggetti, attraverso la individuazione e la verifica dei requisiti che le Società di vendita debbono possedere per svolgere l’attività di vendita ai clienti domestici.
  3. Definire la platea dei clienti vulnerabili e le tutele che ad essi debbano essere riservate, così come suggerito anche dalle direttive europee.
  4. Aumentare l’importo del Bonus Sociale previsto per le famiglie in condizioni di disagio economico sino a coprire almeno il 50% della spesa media annua e per il gas e l’elettricità e rivedere gli scaglioni ISEE, sia proporzionandoli in modo più coerente rispetto al numero dei componenti le famiglie, sia elevandoli in modo da ricomprendere tutte le famiglie in stato di povertà relativa.
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