Mancia al ristorante: come comportarsi?

Redazione UNC
13 Febbraio 2018
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mancia_ristoranti_estero Mancia al ristorante, come comportarsi una volta chiesto il conto al ristorante o in pizzeria? In Italia non esistono regole precise. È però buona norma, specie se si è rimasti soddisfatti è del servizio ricevuto, non dimenticarsi di lasciare ai camerieri una cifra extra. Ciò vale anche nel caso in cui si paga con carta di credito. Come ci si deve comportare, invece, quando si è all’estero? Ecco una serie di consigli utili da seguire per non fare brutte figure. Due premesse: per i Paesi europei è meglio evitare di lasciare monetine da 1, 2 o 5 centesimi perché, seppur “valide” a tutti gli effetti, non sarebbero gradite; lasciate sempre mance in contanti, è l’unico modo per essere certi che verranno divise tra i dipendenti del locale.

La mancia negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti dare la mancia è un obbligo. Il suo valore varia tra il 15 e il 25% del conto. È importante non dimenticarsene considerato che in questo Paese lo stipendio dei camerieri dipende in buona parte dagli extra dati dai clienti. Se si pernotta in un albergo, ai facchini va dato un dollaro per ogni bagaglio trasportato, mentre alle cameriere che si occupano della pulizia delle stanze o del servizio in camera possono essere lasciati sul cuscino uno o due dollari a notte.

L’extra per camerieri in Europa

In Spagna e Portogallo nei ristoranti si lascia sul tavolo di solito il corrispettivo del 5-10% del conto totale. Nei locali a “buon mercato”, invece, si può anche evitare. Per una corsa in taxi la paga si arrotonda per eccesso dando al tassista 50 centesimi in più o i centesimi che mancano per arrivare all’euro successivo. Anche in albergo è consuetudine congedarsi con un extra: di solito sono sufficienti cinque euro. In Francia ci sono locali in cui il servizio è compreso nel conto (in genere si tratta del 15% del totale). Nei posti in cui la mancia non è invece prevista, si possono lasciare sul tavolo tra i 2 euro e il 10-15% del conto. Lo stesso conteggio può essere fatto quando si prende un taxi, mentre in hotel nessuno si accorgerà di niente se non si lascia un extra. In Gran Bretagna solitamente sulla ricevuta compare la voce “service fee”, vale a dire il corrispettivo della mancia per il servizio prestato dai camerieri. Qualora non dovesse esserci nessuna indicazione di questo tipo, si può arrotondare il conto oppure lasciare il 10% del totale. Nei pub non ci sono regole simili da rispettare: solitamente le ordinazioni si prendono direttamente al bancone e quindi non c’è bisogno di riconoscere qualcosa ai camerieri. In albergo è sufficiente una sterlina a notte per le cameriere ai piani. In taxi, infine, si può semplicemente arrotondare la tariffa. In Germania e Austria la mancia non è obbligatoria ma è a discrezione del cliente. È buona norma arrotondare il conto aggiungendo il 5-10% del totale sia nei locali di ristorazione che al termine di una corsa in taxi. In albergo valgono le stesse regole degli Stati Uniti: un euro a bagaglio per i facchini e uno o due euro per le cameriere ai piani da lasciare sul comodino alla fine del soggiorno. In Belgio, Olanda e Lussemburgo la mancia è inclusa nel prezzo sia che si tratti di ristoranti, di taxi o alberghi. Una piccola mancia, comunque, sarà sempre gradita. Vale anche per gli addetti all’assegnazione dei posti nei cinema e nei teatri. In Grecia una mancia è sempre gradita, anche se simbolica. Si può decidere di arrotondare il conto, o di lasciare il 10% in più di quanto si è pagato: ciò dipende dalla qualità del posto in cui si è mangiato. In taxi, invece, si fa cifra tonda. In Croazia la mancia si aggira solitamente attorno al 10%. Ciò vale però solo nei ristoranti, dove si può lasciare anche di meno se nel conto è già conteggiato il coperto. Nei bar non c’è alcun obbligo, mentre in taxi basta arrotondare. In Finlandia, Norvegia e Danimarca i camerieri di norma non ricevono alcun extra. In Finlandia, in particolare, un occhio di riguardo si deve avere per gli addetti al guardaroba nei locali e per i facchini negli alberghi. In Svezia, invece, la mancia o è inclusa nel conto oppure si lascia una cifra ai camerieri (solitamente il 10% del conto).

Nord Africa, Medio Oriente e Asia

Nei Paesi del Nord Africa, del Medio Oriente e dell’Asia “baksheesh” è il termine comunemente utilizzato per indicare la mancia. Ricordatevi sempre di lasciare una mancia se mangiate in un locale in Turchia. Se lo dimenticate, verrete considerati maleducati. Due consigli: per i camerieri calcolate il 5-10% del totale e non vi “azzardate” a chiedere conti separati. A Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, per la mancia si calcola solitamente il 10% del conto. Il personale di servizio è quasi completamente straniero e fa molto affidamento sugli extra dei clienti. In Marocco, Tunisia ed Egitto la mancia che si lascia nei ristoranti equivale al 10-15% del conto totale. È consigliabile, però, riconoscere qualcosa anche ai dipendenti di altre strutture ricettive (ad esempio alberghi o resort) così come ai tassisti.  In Giappone e Cina non esiste una cultura della mancia. È consigliabile, pertanto, non dare soldi extra a camerieri, facchini o tassisti: potrebbero offendersi. In Asia ci sono però delle eccezioni, soprattutto nel sud-est: in Thailandia, ad esempio, una mancia del 10% sul conto totale, così come qualche moneta alle cameriere negli alberghi, saranno ben graditi. Lo stesso vale per Vietnam, Indonesia e Malesia. In Russia non è abituale lasciare una mancia nei locali. Spesso nei ristoranti migliori è prevista nel conto una tassa di servizio.

America Centrale e Meridionale, Oceania e Isole del Pacifico

Nei Paesi dell’America Centrale e Meridionale è indicato lasciare una mancia a chiunque presti un servizio (è sufficiente il 10% della somma totale): camerieri, addetti ai servizi negli alberghi, parcheggiatori. In Australia non c’è l’uso di lasciare una mancia, mentre in Nuova Zelanda è ben accetta una somma pari al 10-15% del conto. Nelle Isole del Pacifico, infine, le tradizioni locali impongo di non accettare le mance. L’eccezione è la Polinesia Francese, dove si seguono le stesse regole della Francia. Autore: Rocco Bellantone
Data: 13 febbraio 2018
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