Reclamo N° 112795

Francesco
10 Agosto 2018
Buongiorno, ho realizzato una migrazione della linea fissa (voce+internet) da Wind a TIM. Il contratto con il nuovo gestore (TIM) è partito il 03/03/2018, come si desume dalla prima fattura ricevuta. Nel mese di giugno ho ricevuto tuttavia fattura dal vecchio gestore (Wind) riferita al periodo 22/03/2018-21/05/2018, quindi evidentemente successiva alla data di migrazione. Ho inviato in data 27/06/2018 una PEC a [email protected] contestando la fattura in questione e chiedendo l'accredito di quianto non dovuto e contestualmente ho disdetto in banca il mandato SEPA per l'addebito diretto sul conto. Non ho mai ricevuto risposta alla PEC. In data 20/07/2018 mi è stata inviata una lettera raccomandata (da me ritirata il 10/08/2018) in cui si sollecita il pagamento della fattura sopra menzionata minacciando il ricorso a misure legali. Ho prontamente inviato nella stessa giornata una nuova PEC al Servizio Clienti, contestando anche questa intimazione e ribadendo la richiesta di emissione di una nota di accredito a fronte della fattura indebitamente emessa. Infine, ancora in data 10/08/2018 ho ricevuto una nuova fattura per il periodo 22/05/2018-06/07/2018, che include i costi di chiusura (65 Euro) della linea telefonica. Immagino che per Wind il rapporto si intenda concluso in data 06/07/2018 come conseguenza della mia prima PEC del 27/06/2018 ed immagino che abbiano ritenuto proprio quella PEC come richiesta di chiusura. Ovviamente si tratta di interpretazione inaccettabile. Chiedo se riteniate corretto il mio comportamento e quali azioni posso intraprendere per tutelarmi ulteriormente. Grazie
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