Allergie e intolleranze alimentari, attenzione al peperoncino 

Agostino Macrì
4 Marzo 2025
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Il Regolamento UE 1169/2011, che definisce le informazioni da fornire ai consumatori sul valore nutrizionale, la qualità e la sicurezza degli alimenti, prevede anche le indicazioni sulla presenza di sostanze che possono dare allergie o intolleranze alimentari.  

Ci sono infatti alcune persone che possono ammalarsi seriamente se mangiano alcuni alimenti.  

Quali sono le allergie più frequenti?  

L’UE ha individuato 14 alimenti ai quali più frequentemente le persone sono sensibili: 

  • Glutine (presente nei cereali e nei prodotti derivati) 
  • Crostacei  
  • Uova 
  • Pesce 
  • Arachidi 
  • Soia 
  • Latte, 
  • Frutta a guscio 
  • Sedano 
  • Senape 
  • Sesamo 
  • Anidride solforosa 
  • Lupini  
  • Molluschi. 

Esistono però molti altri alimenti che sono in grado di provocare allergie e intolleranze rare a un numero molto limitato di persone. Per questo motivo nelle etichette degli alimenti trasformati deve essere riportato l’elenco completo degli ingredienti: in tal modo, se una persona è allergica a un componente, può evitare di consumare lo specifico alimento. 

Un problema è rappresentato dal fatto che in molti casi le allergie e le intolleranze vengono scoperte casualmente, oppure compaiono in modo improvviso, per cui le persone sensibili non sempre si rendono conto del loro stato e possono andare incontro in modo inconsapevole alle conseguenze, che vanno da semplici eruzioni cutanee, disturbi gastrointestinali, difficoltà respiratorie e, nei casi molto gravi, anche a shock anafilattico

Come accennato sono molti gli alimenti verso cui si può essere allergici. Alcune allergie, come quella alle pesche, olio extravergine di oliva,  pepe, fragole, lamponi, peperoncini e molti altri possono essere congenite o derivare dal consumo prolungato di un alimento, che ad un certo punto rende l’individuo allergico o intollerante. Generalmente questo caso riguarda un numero limitato di persone. 

Allergia al peperoncino 

Il peperoncino contiene una frazione proteica che può interferire con il sistema immunitario e può essere causa di allergia, e anche la capsaicina, la sostanza che da la piccantezza al peperoncino, verso cui l’individuo può divenire intollerante. Sia l’allergia alle proteine che l’intolleranza alla capsaicina possono comparire a seguito di consumi prolungati di peperoncino. 

I sintomi dell’allergia sono reazioni cutanee (prurito, orticaria, gonfiore), difficolta nella respirazione accompagnata da rinite e starnuti, problemi gastrointestinali e nei casi molto gravi anche shock anafilattico. 

L’intolleranza alla capsaicina, invece, è caratterizzata da fenomeni irritativi gastrontestinali, cutanei e orali. L’irritazione può colpire anche le vie aeree  e rendere difficoltosa la respirazione. 

I sintomi causati dall’allergia e dall’intolleranza al peperoncino sono parzialmente sovrapponibili per cui per la diagnosi bisogna rivolgersi a  medici allergologi. È molto importante fare una diagnosi accurata perché le due forme si possono presentare con un diverso grado di pericolosità e nei casi di allergie bisogna ricorrere al più presto possibile alle cure di un medico che somministrerà i farmaci più idonei.  

Cosa fare in caso di allergie e intolleranze 

Le persone allergiche o intolleranti a qualche alimento dovrebbero evitarne il consumo. Gli allergici dovrebbero anche portarsi dietro un farmaco di pronto intervento, prescritto dal medico, da utilizzare nei casi di crisi anafilattiche. 

Le stesse cautele devono essere adottate anche nei ristoranti, dove è diritto del consumatore conoscere nei dettagli l’elenco degli ingredienti utilizzati in cucina. 

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