Il miele

Agostino Macrì
24 Giugno 2014
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Il Corpo Forestale dello Stato (CFS) ha scoperto un traffico illegale di miele, propoli e pappa reale che venivano importati dalla Serbia e dalla Cina. Due aziende del Nord del nostro Paese provvedevano alla “italianizzazione” delle partite per poi inviarle in Puglia dove altre aziende le trasformavano in prodotti  biologici oppure tipici con tanto di denominazione. Come è noto tutti gli alimenti biologici possono fregiarsi di questo appellativo soltanto se sono certificati da enti riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura che ne attestano la produzione in ambienti in cui non viene fatto uso di sostanze chimiche e nel rispetto dell’ambiente. I prodotti tipici sono anch’essi certificati da un consorzio di produttori che tengono sotto controllo l’intera filiera di produzione per garantirne l’autenticità della loro origine. Naturalmente questi alimenti, incluso il miele, hanno dei costi di produzione più elevati ed il prezzo finale al consumatore ne risente in modo significativo. Il miele viene prodotto dalle api che suggono il nettare dai fiori e vanno a depositarlo negli alveari dove subisce dei processi di maturazione per essere trasformato in miele e propoli. Le api sono importanti anche perché passando di fiore in fiore trasportano il polline e quindi consentono la fecondazione. In Italia l’apicoltura si trova in una situazione di forte crisi a causa della pesante urbanizzazione che sta restringendo gli spazi in cui far crescere e fiorire le piante. Esiste poi il problema dell’uso degli insetticidi (in agricoltura e per combattere insetti molesti come la zanzara tigre) che uccidono le api con cui vanno in contatto. Esistono anche numerosi contaminanti chimici ambientali molto pericolosi per le api che possono comprometterne la sopravvivenza. Infine ci sono alcune malattie infettive che stanno decimando gli alveari e per le quali non è facile trovare farmaci efficaci. La legislazione in materia di sicurezza del miele è molto rigorosa ed i particolare per quanto riguarda i residui di sostanze chimiche. I limiti di “tolleranza” previsti sono infatti estremamente bassi ed il loro rispetto conferisce al miele la pressoché totale assenza di pericoli per i consumatori. Purtroppo però le quantità che si ottengono sono insufficienti a fare fronte alle richieste del mercato nazionale per cui le importazioni divengono una scelta obbligata. Anche il miele di importazione deve essere sicuro e privo di pericoli per i consumatori, ma non possiede le caratteristiche richieste ai mieli biologici e quelli tipici italiani. Quanto è stato accertato dal CFS è quindi una truffa che danneggia pesantemente le produzioni di qualità nazionali mediante una concorrenza sleale. Esiste poi il sospetto che trattandosi di scambi commerciali illegali, potrebbero essere saltati i sistemi di controllo previsti. Considerando che la Serbia e la Cina sono paesi extracomunitari non è escluso che i produttori di miele di questi paesi sono controllati in modo più blando di quelli comunitari e magari qualche residuo di sostanze chimiche possa sfuggire ai controlli. Una frode che viene fatta nella produzione del miele è quella di mettere del comune zucchero vicino agli alveari che le api scambiano per il nettare dei fiori e quindi è possibile ottenere un prodotto che non ha niente a che vedere con il miele. I prodotti dell’alveare (miele, propoli, pappa reale) possiedono ottime caratteristiche nutrizionali e sono utili anche per la profilassi e la terapia di alcune malattie senza avere effetti collaterali per la salute. E’ però necessario che si tratti di prodotti di ottima qualità, ottenuti da api che vivono in ambienti idonei e che abbiano la possibilità di trovare nettare autentico ed in abbondanza. Una garanzia per fare acquisti sicuri viene fornita dal nuovo sistema sulla etichettatura che dovrebbe consentire di distinguere i diversi tipi di miele ed anche lo loro origine. Purtroppo però esistono situazioni di illegalità come quella riscontrata dal CFS, ma quello che è successo dovrebbe essere considerata una eccezione che conferma la regola del miele italiano di ottima qualità. (Agostino Macrì)
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