In Italia oltre 2,2 milioni di famiglie vivono in condizioni di povertà energetica, con un aumento del 25% negli ultimi due anni. Un fenomeno che non riguarda più solo situazioni marginali, ma che sta diventando una delle nuove forme di disuguaglianza nel nostro Paese, alimentata dall’aumento dei costi energetici e dalla stagnazione dei redditi.
Sono questi i dati emersi dalla ricerca presentata il 30 ottobre a Roma in occasione della conferenza finale del progetto CircE, condotta dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio per UNC (Unione Nazionale Consumatori), ADOC (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) e Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori), con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Bollette insostenibili: +35% in due anni
I numeri parlano chiaro: la spesa media per luce e gas delle famiglie vulnerabili è aumentata del 35% tra il 2021 e il 2023. In molti casi, l’incidenza delle bollette supera il 15% del reddito disponibile, ben oltre la soglia di sostenibilità stimata al 10%.
Ma dietro le percentuali ci sono storie concrete: il 46% delle famiglie vulnerabili dichiara di non riuscire a mantenere la casa calda d’inverno o fresca d’estate. Il 22% ha dovuto limitare l’uso degli elettrodomestici per contenere la spesa. E, dato ancora più allarmante, il 70% delle famiglie in povertà energetica ha ridotto la spesa alimentare o sanitaria per poter pagare le utenze.
Un’Italia divisa: Sud e aree interne le più colpite
L’incidenza della povertà energetica si attesta in media tra l’8% e il 10% delle famiglie italiane, ma il dato varia drammaticamente sul territorio: nel Mezzogiorno e nelle aree interne raggiunge oltre il 20%.
Le categorie più colpite sono:
- Nuclei monoreddito
- Famiglie numerose con figli minori
- Anziani soli, spesso costretti a rinunciare al riscaldamento
- Donne sole, particolarmente esposte al disagio economico
Case vecchie ed energivore
Un fattore aggravante è lo stato degli edifici: il 58% delle famiglie vulnerabili vive in abitazioni costruite prima del 1980, prive di adeguato isolamento termico. Solo il 28% ha potuto effettuare lavori di efficientamento negli ultimi cinque anni, e nella maggior parte dei casi grazie a bonus o incentivi pubblici.
Questo significa che chi ha meno risorse economiche vive nelle case più energivore, pagando di più per scaldarsi o rinfrescarsi meno. Un paradosso che amplifica le disuguaglianze.
Il vuoto informativo: bonus sconosciuti o inaccessibili
La ricerca evidenzia un problema spesso sottovalutato: solo il 31% delle famiglie conosce nel dettaglio bonus e agevolazioni per l’efficienza energetica. Un cittadino su due giudica troppo complesse le procedure di accesso, e il 40% non ha mai ricevuto informazioni da enti locali o fornitori di energia.
Questo deficit informativo crea un circolo vizioso: chi avrebbe maggior bisogno di sostegno spesso non sa nemmeno che esistono aiuti a sua disposizione, o si perde nella burocrazia necessaria per ottenerli.
L’impatto invisibile: stress, ansia e rinunce
Il disagio non è solo economico. Oltre il 60% delle famiglie coinvolte segnala stress e ansia legati all’impossibilità di far fronte alle bollette. La povertà energetica ha effetti diretti sul benessere psicologico e sulla qualità della vita, creando un senso di impotenza e precarietà costante.
Le rinunce si estendono ad altre sfere fondamentali: il 70% delle famiglie in difficoltà ha dovuto tagliare spese alimentari o sanitarie per pagare le utenze. Una scelta drammatica che nessuno dovrebbe essere costretto a fare.
Il progetto CircE: dalla ricerca all’azione sul territorio
CircE non è stato solo un progetto di ricerca, ma un’iniziativa concreta che ha portato aiuto diretto alle famiglie in difficoltà. Attraverso sportelli informativi e formativi su tutto il territorio nazionale, il progetto ha:
- Formato oltre 100 operatori TED (Tutor dell’Energia Domestica)
- Intercettato più di 800 casi diretti di vulnerabilità energetica
- Distribuito oltre 10.000 materiali informativi tra guide, brochure e consigli pratici
- Fornito consulenze personalizzate per aiutare le famiglie a ridurre i consumi e accedere ai bonus
La sperimentazione di Rete Assist: piccoli gesti, grandi risultati
In quattro città campione – Bologna, Roma, Torino e Reggio Calabria – Rete Assist ha monitorato i consumi di alcune famiglie, promuovendo comportamenti virtuosi come:
- Spegnimento degli apparecchi in standby
- Uso più efficiente degli elettrodomestici
- Corretta regolazione della temperatura dei climatizzatori
L’iniziativa ha dimostrato che anche piccoli accorgimenti quotidiani possono incidere significativamente sui consumi e migliorare la consapevolezza energetica dei cittadini.
Scarica i risultati della ricerca e gli altri materiali
Le voci delle associazioni
Massimiliano Dona, Presidente di UNC: “CircE ha rappresentato un modello concreto di collaborazione tra associazioni, istituzioni ed enti di ricerca. In un contesto in cui la povertà energetica colpisce ancora ogni giorno troppe famiglie, abbiamo costruito una rete capace di ascoltare, informare e accompagnare i cittadini verso scelte più consapevoli.”
Carlo Garofolini, Presidente di ADOC: “La povertà energetica è una delle nuove frontiere della disuguaglianza. Con CircE abbiamo dimostrato che, formando cittadini e operatori, anche un comportamento individuale più virtuoso può contribuire a ridurre, almeno in parte, il peso del costo energetico.”
Martina Donini, Presidente di Udicon: “Questa esperienza ci ha permesso di tradurre la sostenibilità in azioni concrete, vicine ai bisogni reali delle persone. Ora il passo successivo è mantenere viva la rete di supporto creata con il progetto.”
Cosa fare se sei in difficoltà
Se ti trovi in una situazione di povertà energetica, ecco alcuni passi concreti:
- Verifica se hai diritto al bonus sociale per luce e gas (si ottiene automaticamente con ISEE sotto determinate soglie)
- Contatta le associazioni dei consumatori per ricevere consulenza gratuita
- Informati sui bonus per l’efficientamento energetico della tua abitazione
- Adotta piccoli accorgimenti quotidiani per ridurre i consumi (anche questo può fare la differenza)
- Non isolarti: il disagio energetico colpisce milioni di persone, esistono reti di supporto.
Conclusioni: una sfida che riguarda tutti
I dati del progetto CircE confermano che la povertà energetica non è un fenomeno marginale, ma una realtà che colpisce milioni di famiglie italiane. Una realtà che si è aggravata negli ultimi anni e che richiede interventi strutturali: dal miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici al potenziamento dei meccanismi di sostegno, passando per una semplificazione dell’accesso ai bonus.
Ma accanto alle politiche pubbliche, serve anche informazione capillare e supporto diretto ai cittadini. È questa la lezione principale di CircE: costruire reti territoriali che sappiano ascoltare, informare e accompagnare. Perché la povertà energetica non è solo una questione di bollette, ma di dignità e qualità della vita.
“CircE Circular Energy & Circular Economy” è un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito delle iniziative e progetti di rilevanza nazionale di cui all’art. 72, c. 1, del D.Lgs n. 117 del 03/07/2017 s.m.i., Avviso n. 2/2023.




