Occhio alla truffa del pellet!

Sonia Galardo
30 Ottobre 2022
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La crisi energetica sta mettendo a dura prova il nostro Paese e purtroppo c’è chi se ne approfitta. E’ il caso degli ignobili fautori della “truffa del pellet”, raggiro nel quale stanno incappando diversi consumatori, come dimostrano le numerose segnalazioni che stanno giungendo ai nostri sportelli e sui nostri canali social.

Non solo, dunque, call center o venditori porta a porta aggressivi che promettono risparmi strabilianti (ma inesistenti) se cambiamo operatore luce e gas: in vista dell’inverno dobbiamo imparare a difenderci anche dalla truffa del pellet. Vediamo come fare…

Cos’è il pellet

Ricordiamo che il pellet è un sottoprodotto della lavorazione del legno. Si tratta infatti di quei cilindretti, che troviamo in commercio in sacchetti di varie taglie, di materiale naturale proveniente proprio dagli scarti della lavorazione del legno. Questi vengono sottoposti a un processo di compressione per poi essere utilizzati come combustibile di biomassa per il riscaldamento domestico e residenziale, ma anche per caldaie di grossa taglia e nei grandi impianti delle centrali termoelettriche.

Attualmente si tratta di una soluzione adottata da un discreto numero di consumatori proprio per difendersi dal caro-energia. Tuttavia, è aumentato anche il costo del pellet e proprio su questo fanno leva i truffatori!

Risparmi del 30-40%: com’è architettata la truffa del pellet

Ecco come funziona il raggiro: i truffatori pubblicano in rete annunci molto attraenti, nei quali propongono l’acquisto di pellet a prezzi molto vantaggiosi, con un risparmio del 30-40% rispetto al costo abituale. Per beneficiare dell’offerta bisogna però acquistare alcuni pancali per una spesa tra i 500 e i 1.000 euro. Ma, una volta pagato, la merce tarda ad arrivare, inizia una sequela di telefonate e di messaggi col venditore online, durante i quali quest’ultimo rassicura subdolamente i consumatori in merito all’invio del pellet acquistato. Solo dopo alcune settimane ci si rende conto di aver subito una truffa.

Come evitare di cadere nella trappola

I casi di truffe del pellet stanno talmente aumentando che sul sito della Polizia di Stato troviamo una pagina dedicata a queste truffe.

Per evitare di incorrere in simili raggiri, la Polizia Postale e delle Comunicazioni consiglia di verificare sul sito dell’Agenzia delle Entrate che alla partita Iva del venditore corrisponda un’azienda realmente esistente, che altri utenti non abbiano già segnalato l’annuncio come fraudolento e che le recensioni del venditore siano numerose e buone.

Un consiglio da tenere sempre a mente

Concludiamo con un consiglio sempre valido: fare acquisti partendo da annunci fantasmagorici che troviamo sui social non è mai una buona idea, specie se il prezzo di vendita del prodotto appare estremamente vantaggioso, troppo per essere vero!

Altri indizi di una possibile truffa sono le contrattazioni su Whatsapp e richieste di pagamento anomale, pensiamo ad esempio alla ricarica di una carta prepagata. Ma ricordiamo che anche il bonifico non ci dà la certezza che il finto-venditore sia poi realmente rintracciabile!

Articolo realizzato nell’ambito del progetto Save&safe – save planet, safe people,  finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali per l’anno 2020 ai sensi dell’art. 72, comma 1 del d.lgs 117/2017 s.m.i. – Avviso 2/2020 

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